Di Lorenzo: «Oggi è più grave fumarsi una canna che picchiare tua moglie e farle saltare tre denti»

by Redazione Cronache

Si chiama Leonardo Di Lorenzo, centrocampista argentino classe ’81 del Temperley dal 2013.

Ha sofferto di tendinite per molti anni, ma ha iniziato a usare l’olio di cannabis prima di dormire per alleviare il dolore, e ciò gli ha permesso di continuare la sua carriera. Negli anni, Tiki Tiki ha allargato i propri orizzonti, con iniziative e campagne al di fuori del mondo del calcio. Oggi, infatti, si batte per cause sociali come l’aborto legale, la lotta alla violenza di genere e l’omofobia nel calcio.

Queste le sue parole a Enganche.

CANNABIS – «Il calcio è un ambiente molto macho e conservatore. Dobbiamo cambiarlo. Oggi un controllo ti fa risultare positivo perché hai fumato una canna durante il fine settimana. Ma se hai picchiato tua moglie e le hai fatto saltare tre denti e ti squalificano per un mese, allora non è così grave».

OMOFOBIA – «Il più grande tabù nel calcio è quello dell’omosessualità. Come fa un ragazzo gay a vivere in questo sport? È una vita passata a nascondere chi si è realmente. Metti che giochi in una squadra abbastanza nota: non puoi nemmeno andare in un bar con il tuo partner. Succede che dopo si sentono dichiarazioni di dirigenti o allenatori che dicono di non sapere se ci sia un calciatore omosessuale in squadra. È tremendo».