Il Portogallo vince e convince. Una rosa profonda che cattura l’attenzione dei tifosi soprattutto per le qualità e la fantasia dei suoi giocatori offensivi: Leao, Bruno Fernandes, Bernardo Silva e Cristiano Ronaldo sono ‘solo’ alcuni di questi. Fermiamoci però, solo pochi secondi, per guardare i risultati delle ultime sei partite dei portoghesi e subito noteremo un dato molto importante: 0 gol subiti nelle ultime sei partite internazionali. Segno di una difesa granitica, che sta migliorando sempre di più, nonostante abbia cambiato molti interpreti: oggi il pacchetto dei difensori centrali è composto da tre giocatori giovani, cresciuti nelle due squadre simbolo di Lisbona: con Rúben Dias, António Silva e Gonçalo Inácio la difesa del Portogallo sembra a posto per i prossimi dieci anni.
António Silva, giovane leader
Silva è un difensore centrale forte fisicamente che fa dell’anticipo la sua arma migliore. Nonostante la stazza importante (187 cm) è dotato di una buona velocità che gli permette di recuperare e di affrontare i diretti avversari anche in campo aperto. Spicca per la personalità con la quale guida il reparto difensivo come fosse un veterano.
È nato a Viseu il 31 ottobre 2003 ed è lì, con il club della sua città natale, il Viseu United, che inizia la propria carriera. Dopo due brevi parentesi in piccoli club locali, Penalva do Castelo e Repesenses, entra nel settore giovanile del Benfica. Con la maglia ‘rossa’ cresce e diventa grande: il 28 novembre 2021, Silva firma il suo primo contratto professionale con il Benfica B. Durante quella stagione, svolge un ruolo importante nella Youth League vinta dai portoghesi. Dopo il passaggio del girone, nelle fasi finali, ha infatti segnato il gol del momentaneo pareggio, nella vittoria per 3-2 sul Midtjylland.
Nel 2022-23 inizia ad allenarsi con la prima squadra, impressionando il tecnico Schmidt e ‘costringendo’ Vertonghen al ritorno in patria. Il 5 settembre il Benfica lo ‘blinda’ prolungandogli il contratto fino al 2027 e inserendo al suo interno una clausola da 100 milioni di euro.
Silva nel frattempo si è confermato anche in campionato e in Champions League fino a meritarsi le convocazioni in Nazionale maggiore, dove potrà imparare, ispirandosi a chi ha svolto un percorso simile al suo, fino a diventare uno dei difensori centrali più forti al mondo.
Rúben Dias, la ‘bestia’ di Pep Guardiola
Guardiola stesso ha dichiarato che «Dias è un difensore centrale che guida la linea difensiva, aiutando anche i compagni a prendere buone decisioni. È un giocatore capace di vivere ogni momento della partita, rimanendo sempre concentrato su ciò che deve fare per rendere migliori anche i suoi compagni». Un difensore totale, in grado di abbinare qualità in impostazione a cattiveria e malizia in fase difensiva. Al Manchester City serviva un giocatore del genere. Potenza fisica straripante unita a piedi educati. Dal suo arrivo in Inghilterra è stato uno dei giocatori più utilizzati da Pep, che raramente fa a meno del centrale portoghese. Un leader in campo e fuori, è lui che guida il reparto difensivo della squadra più forte del mondo. Le sue caratteristiche sono ideali per il gioco di Guardiola ed è per questo che il City ha speso 68 milioni per acquistarlo dal Benfica.
Fa il suo ingresso, nella rinomata accademia giovanile del Benfica, nel 2008. I primi anni li fa da centrocampista, salvo poi essere arretrato nel reparto difensivo. Trova così il suo ruolo naturale e diventa devastante. Anche lui, nel 2015/16, come Antonio Silva raggiunge la finale di Youth League, ma perde contro il Salisburgo. L’esordio in prima squadra arriva poco tempo dopo, il 16 settembre 2017, contro il Boavista. Da li in poi proseguirà il suo percorso straordinario che lo porterà prima a esordire anche in Champions League, poi a essere votato come ‘miglior giovane’ della Primeira Liga. Prestazioni in continuo miglioramento e doti fuori dal comune rendono impossibile la permanenza a Lisbona.
Arriva, infatti, il Manchester City che investe tanto su di lui e come dimostrerà nel tempo, Dias ha ripagato a pieno la fiducia del club. Al primo anno in Inghilterra contribuisce in maniera fondamentale a ridare stabilità e compattezza al reparto difensivo e diventa fondamentale per riportare il titolo a Manchester, sponda ‘blu’. Eletto subito ‘FWA Footballer of the Year’, davanti a giocatori come De Bruyne e Kane per la stagione 2020-21, miglior giocatore del City e miglior giocatore della Premier League. Nel frattempo ha continuato a vincere e, nella stagione 22/23, ha giocato quasi tutti i minuti a sua disposizione, dando il suo contributo per la vittoria del ‘Treble’, portando a termine un’annata che rimarrà per sempre nella storia del calcio.
Ovviamente è diventato anche un punto di riferimento per la nazionale portoghese, che ha ufficialmente fatto un passo oltre alla ‘vecchia guardia’ composta in passato da Pepe e José Fonte. Ha già partecipato a competizioni come Euro2020 e il Mondiale in Qatar nel 2022, e toccherà a lui fare da guida per i nuovi giovani che avanzano: nelle ultime partite internazionali ha fatto coppia con Gonçalo Inácio, difensore classe 2001 che, rispetto a Dias e Silva, è cresciuto dall’altra parte di Lisbona, più precisamente nei rivali dello Sporting.
Gonçalo Inácio, un difensore moderno
Nella vittoria contro il Lussemburgo (9-0), diventata storica, spicca la doppietta di un giovane difensore. Classe 2001 di proprietà dello Sporting Lisbona, Inácio sta emergendo, ormai da diverse stagioni, come uno dei migliori giovani del panorama mondiale.
La carriera di Inàcio comincia nelle giovanili dell’Almada, per poi passare allo Sporting, dove esordisce in prima squadra già nella stagione 2019-2020. Difensore centrale mancino con il vizio del gol: in Primeira Liga (2021-22), ha messo a referto quattro reti. Numeri importanti ripetuti anche nel corso della passata stagione, abbinati a una notevole continuità fisica: tenendo conto delle varie competizioni, Inàcio ha giocato 52 partite, condite da 4 gol, 3 assist e 19 ‘clean sheets’.
Nonostante sia alto 186 cm, ha una buona agilità. Ciò che lo esalta però, grazie al suo educato mancino, è la grande qualità in termini di gestione del pallone e di capacità di passaggio: nello specifico quest’ultima permette spesso allo Sporting di saltare il centrocampo, facendo avanzare rapidamente il pallone in zona offensiva. Un difensore moderno appunto, in grado di difendere bene e impostare ancora meglio. Da un paio d’anni è un titolare fisso e inamovibile dello Sporting, protagonista sia in campionato che nelle competizioni europee: lo ricordiamo sia nella doppia sfida con l’Arsenal, che in quella con la Juventus.
Esperienza internazionale, qualità fisiche e tecniche e nessuna paura. Ecco perchè Gonçalo Inácio ha tutto per diventare uno dei migliori difensori del panorama internazionale.