18 anni sono già abbastanza per decidere del proprio futuro e, soprattutto, cosa fare da grandi. La storia raccontata da Sportbible e riguardante Jordan Hadaway, però, ha dell’incredibile e non solo per l’età del giovane protagonista, considerato da tutti “il più giovane allenatore del mondo”.
L’inizio della sua carriera
Jordan, infatti, è un appassionato di calcio, ma ha già le idee chiare ed ha capito che diventare calciatore professionista sarebbe rimasto solo un sogno da custodire gelosamente nel cassetto dei ricordi. Ecco perché, quindi, ha deciso di diventare allenatore, riscuotendo un enorme successo ed arrivando sulla panchina del Caerwys, un club gallese con una storia ultracentenaria.
L’arrivo del Real Madrid
Il giovane studia ancora alla Liverpool Hope University ma è già stato ingaggiato dal Real Madrid, che lo ha selezionato per aiutare la crescita dei ragazzi delle scuole calcio delle Merengues nel Regno Unito.
Il rapporto con la squadra
Hadaway, intanto, si gode la popolarità e l’autorità che la carica di allenatore gli riserva nei confronti dei suoi giocatori, quasi tutti più grandi di lui: «Nonostante la mia età mi sono sempre sentito in grado di guadagnarmi il rispetto dei miei ragazzi. Ho detto loro ‘se non mi volete qui, basta che me lo diciate’. Abbiamo calciatori esperti, il più vecchio ha 36 anni, ma i senatori sono quelli che tengo più vicini a me. Se mi chiamano ‘mister’? Certo, lo fanno, ed è ancora abbastanza strano per me. E non ho certo paura di rimproverarli se è necessario, anche se finora non ce n’è stato bisogno, visto che stiamo andando benissimo. Sapevo che non sarei diventato un calciatore professionista, quindi non vedevo perchè continuare a provarci. Ero uno da sei, sette in pagella ogni partita, ma non superavo mai la linea di metà campo».
Il sogno in Blancos
Jordan adesso sta vivendo un autentico sogno e parla così dell’opportunità concessagli dal Real Madrid: «Mi hanno raccomandato al Real Madrid, che ha aspettato che prendessi il patentino UEFA B, e adesso sono uno dello staff dei Blancos. È una posizione privilegiata, poter conoscere campioni del livello di Raul, Arbeloa, Roberto Carlos e Solari. Mi piace tantissimo».