Il gol fantasma di Cristiano Ronaldo alla Serbia ha riacceso le polemiche sulla mancanza del VAR e della goal line technology in tutti gli stadi impegnati nelle qualificazioni europee ai mondiali di Qatar 2022. Come riportato da La Gazzetta dello Sport, nell’esecutivo del 4 dicembre 2019 la UEFA aveva previsto il VAR nei play-off a Euro 2020 e nelle qualificazioni ai mondiali. Ma con 55 federazioni, l’organo del calcio europeo a gennaio ha deciso di non approvarlo. Il motivo è principalmente economico, dovuto agli alti costi di gestione, specie considerando la crisi pandemica in atto. Come riporta Associated Press, poi, la federazione europea ha spiegato che il VAR risultava «troppo complicato» per via della situazione sanitaria.
Nuove frontiere
Anche la goal line technology prevede una grossa spesa, perché obbliga ad installare delle telecamere fisse. A differenza del VAR, per cui bisognerà aspettare il mondiale, la GLT potrebbe però essere usata fin da subito. La condizione necessaria è che si giochino le partite in uno stadio in cui è presente e che le federazioni delle due nazionali che si affrontano siano d’accordo. Il Marakana di Belgrado non ce l’ha, il Tardini di Parma, per esempio, sì. La fase finale della Nations League, in programma a Milano e a Torino, avrà la tecnologia, ma per intanto l’UEFA potrebbe spingere le federazioni a usare la goal-line e affrettare i tempi per la VAR.