Chaco è una piccola cittadina in provincia di Resistencia, nel nordest dell’Argentina, a 943 chilometri da Buenos Aires. È qui che nel barrio Villa Río Negro ha iniziato, scalzo, a tirare i primi calci al pallone Claudio Echeverri, per tutti El Diablito, per la pronuncia del suo cognome identica a quella di Marco Antonio Etcheverry, ex attaccante soprannominato El Diablo e considerato il miglior giocatore boliviano della storia, anche se non ha avuto successo nell’unica stagione europea della sua carriera con la maglia degli spagnoli dell’Albacete.
Echeverri, da Chaco ai 4 gol a Venezia contro la Juventus
Un’esperienza nel Vecchio Continente, il trequartista classe 2006 già l’ha avuta. Scoperto in un provino nella sua città natale dagli osservatori Claudio Otermín e Daniel Brizuela nel 2017, che lo portarono dal Deportivo Luján al River Plate, dopo appena 6 mesi El Diablito ha preso il suo primo aereo per volare a Venezia. L’appuntamento era la Venice Champions Trophy, torneo internazionale con le migliori squadre U-11 al mondo. Il River venne sconfitto in semifinale dal Benfica ed Echeverri chiuse da vice-capocannoniere, con 9 gol in 6 partite, 4 dei quali nella vittoria per 6-1 contro la Juventus.
La foto con Messi, le parole del Fideo e la clausola
Al momento di trasferirsi nella capitale, il River ha messo a disposizione anche una casa alla sua famiglia, composta dai suoi genitori e dai suoi 6 fratelli. Oggi, a distanza di 7 anni, Echeverri è alto 170 cm e l’allenatore della Prima Squadra, Martin Demichelis lo ha inserito nella lista per disputare la Copa Libertadores. Fiducia riposta non solo dai Millonarios, ma anche dalla Selección. Scaloni lo ha chiamato per prendere parte al primo allenamento dell’Argentina campione del mondo in carica prima dell’amichevole con Panama a marzo. Un vero e proprio sogno per il Chaqueño, che oltre a scattarsi una foto con Messi ha ricevuto anche gli elogi di Di Maria. «È molto interessante: si vede che ha molto potenziale», queste le parole del Fideo, col 16enne subito protagonista di questi tempi al Sudamericano Sub-17 in Ecuador.
Il ct Diego Placente gli ha dato la fascia da capitano e la maglia numero 10 per responsabilizzarlo ed Echeverri non ha deluso: 3 gol e 3 assist nelle prime 3 giornate, impreziosite da un pallonetto morbidissimo contro il Perù. «Quel giorno in cui mi sono allenato i campioni del mondo è stato bellissimo, indimenticabile. Ho potuto realizzare anche il mio sogno di incontrare Messi: è il miglior giocatore del mondo e lo ammiro da quando ero bambino. Si parla tanto del numero che porto sulla maglia, il 10. Per me è qualcosa di speciale, è una responsabilità, chi lo indossa sa che in Nazionale è una responsabilità», ha raccontato al canale ufficiale dell’AFA. Numeri e prestazioni che hanno attirato le attenzioni dei club europei, ma anche quelle del River che secondo i media argentini sarebbe pronto a raddoppiare la sua clausola rescissoria da 25 a 50 milioni di euro. Dopo Julián ed Enzo, ecco un altro talento destinato a far parlare di sé cresciuto nella cantera del Más Grande.