L’uomo che ha cambiato l’Arsenal ha appena lasciato il Club. Ma perché il direttore Edu è stato così decisivo negli ultimi anni nel creare e garantire la rinascita dei Gunners dopo un periodo traballante a cavallo del Covid?
Considerato uno dei migliori direttori sportivi del calcio mondiale, Edu è stato fondamentale nel cambiamento della strategia degli acquisti dell’Arsenal e ha facilitato l’uscita di giocatori problematici come Pierre-Emerick Aubameyang e Mesut Özil, considerati parte di una gestione del passato non riuscita. D’altronde Edu è stato uno dei protagonisti con l’Arsenal, anche in campo, dal 2001 al 2005, vincendo 6 trofei tra cui lo Scudetto degli Invincibili.
Edu è considerato da tutti uno degli artefici della rinascita dell’Arsenal grazie ad Arteta in panchina. Tra le operazioni più importanti, oltre alla scelta dell’allenatore, ci sono Ødegaard e Rice. Ma chiaramente lo sapete, gli acquisti dell’Arsenal negli ultimi anni sono stati molti e in pochi hanno floppato. Quando aveva smesso di giocare, nel 2011 era subito diventato direttore del Corinthians e poi aveva seguito Carlos Queiroz come assistente della Nazionale iraniana nel 2014 al Mondiale. Dal 2016 al 2019 era stato coordinatore nella Nazionale brasiliana, prima di tornare all’Arsenal.
Il suo addio arriva proprio durante le voci di un’interesse per un ruolo con il gruppo di Evangelos Marinakis, a capo di Nottingham e Olympiakos, almeno come riportato Fabrizio Romano e il Daily Mail. Ma non è ancora chiaro se Edu abbia accettato o meno l’incarico. Dapprima direttore tecnico dell’Arsenal dal 2019, è successivamente diventato direttore sportivo e proprio questa estate aveva annunciato: «Il nuovo contratto di Mikel ci dà stabilità e una chiara direzione mentre puntiamo verso nuovi obiettivi».
«Dal momento in cui hanno preso Edu, è stato un successo assoluto», aveva dichiarato Arteta a ESPN Brasile. «Conosceva innanzitutto la cultura del Club. Mi ha cambiato la vita, perché ha avuto il coraggio di fidarsi di me senza essere stato allenatore, in un club così grande e in un momento difficile. Devi avere molta personalità per farlo», aveva concluso il tecnico spagnolo.