Cinque storie imperdibili sull’Europeo femminile

by Francesco Pietrella
europeo femminile

Inizia mercoledì 6 luglio l’Europeo femminile in Inghilterra. Si parte con i padroni di casa di scena contro l’Austria alle 21, mentre l’Italia di Milena Bertolini farà il suo esordio il 10 luglio contro la Francia. Nozioni sparse: la prima edizione si è svolta nel 1984 ed è stata vinta dalla Svezia, mentre la Germania non ha mai perso una finale (8 successi). Nel 2017 ha vinto l’Olanda. Per le azzurre il miglior risultato restano i due secondi posti raggiunti nel 1993 e nel 1997. Carolina Morace, infine, è la terza miglior marcatrice del torneo con 8 gol dopo le due tedesche Birgit Prinz e Inka Grings (dietro di loro Melania Gabbiadini con 7 squilli). Ora ecco cinque storie di questa edizione che vale la pena conoscere.

Cinque storie imperdibili sull’Europeo femminile

Hedvig Lindahl

Già un primato nel c.v.: Hedvig Lindahl, 39 anni, è la calciatrice più anziana dell’Europeo. Difende i pali della Svezia e dell’Atletico Madrid. Da ragazzina giocava in avanti, poi è diventata una leggenda della Svezia quasi al pari di Ibra. Nove volte portiere dell’anno, nel 2015 ha vinto anche il Diamantbollen, pallone d’oro svedese riversato alle calciatrici. Negli ultimi vent’anni ha difeso i pali della Svezia 187 volte, ma è sempre arrivata ‘seconda’. Due argenti alle olimpiadi (2016, 2021) e uno a Euro 2003, a cui vanno sommati anche due bronzi (2011, 2019). Curiosità: la Lindahl ha la vitiligine da, una malattia della pelle, e prima di ogni partita deve applicarsi una protezione solare nelle parti scoperte.

Amanda Andradottir

Dalla più anziana alla più giovane: con i suoi 18 anni e 200 giorni Amanda Andradottir, centrocampista del Kristianstad e dell’Islanda, è la calciatrice più ‘young’ della competizione. Nonostante la giovane età vanta già sei presenze con la nazionale. Il padre, Andri Sigborsson, ha difeso i pali dell’Islanda in sette occasioni (con due gol). Ha giocato nella seconda squadra del Bayern, nel Molde e nel Salisburgo. Da quando ha smesso di giocare aiuta il fratello nella panetteria di famiglia. La figlia, dice, «è già più brava». Altra cosa da sapere: lo zio di Amanda, Kolbeinn Sigborsson, condivide con Gudjohnsen il primato di gol segnati con l’Islanda (26). Suo il guizzo che condannò l’Inghilterra negli ottavi di Euro 2016. Negli ultimi anni è uscito dal giro della nazionale a causa di un’accusa di violenza sessuale. 

Vivianne Miedema

Una delle punte più forti del mondo, 114 gol in 5 anni all’Arsenal, altri 94 in 111 partite con l’Olanda. Punta di diamante dei tulipani. Vivianne Miedema, 25 anni, per il calcio ha sacrificato tutto. Perfino un paio di denti: da ragazzina perse due incisivi dopo uno scontro con un portiere. Quando i coetanei maschi la vedevano giocare contro di loro la prendevano in giro, salvo poi uscire dal campo a testa bassa dopo averla vista segnare una tripletta. Prima di far felice l’Arsenal ha segnato a raffica con Heerenveen e Bayern, che nel 2014 riuscì a battere la concorrenza di 40 club. Non solo calcio: la Miedema è coautrice di Vivianne voetbalt, una serie di fumetti per bambini, mentre l’anno scorso ha conseguito un master in Football Business. È famosa per non festeggiare quasi mai i gol che sforna, e ne piazza tanti. 

Ada Hegerberg

Il pallone d’oro le ha cambiato la vita. Nel 2018 è diventata la prima calciatrice a vincere il premio. Da lì i riflettori: la Hegerberg è diventata sponsor di Hublot e Mastercard, ambassador di Nike e della finale di Champions 2019. Nel 2020 è Espn ha pubblicato un documentario su di lei, «My Name is Ada Hegerberg», punta norvegese e stella del Lione femminile: dal 2014 ha segnato 236 gol in 210 gare, vincendo 7 campionati e 5 Champions. Nel 2013 è arrivata seconda all’Europeo, ora si presenta da punta di diamante della nazionale, con cui ha segnato 42 gol in 70 partite (dal 2017 al 2022 non ha mai giocato con la nazionale a causa di una polemica con la federazione). Cresciuta con il poster di Cr7, sposata con il calciatore norvegese Thomas Rogne, si è appassionata al calcio grazie… a una maglia della Roma. Gliela regalò il fratello. 

Valentina Giacinti

Un’azzurra non poteva mancare, quindi spazio a Valentina Giacinti, 28 anni, punta della Fiorentina con 18 gol in nazionale. Il calcio è sempre stato un must della sua vita. Da ragazzina, pur di prendere a calci un qualcosa di vagamente simile a un pallone, staccava la testa delle bambole: «A un certo punto hanno capito che forse era meglio smettere di regalarmele…». Nel 2021 ha segnato quattro gol all’Inter in un derby, vestiva la maglia del Milan e a fine partite, nello spogliatoio, si ritrovò un vocale di José Altafini: «Brava Valentina, hai fatto come me con la Juve». Quattro schiaffi. Tre volte capocannoniere della Serie A femminile con Mozzanica, Brescia e Milan, da gennaio gioca con la Viola. Con l’Italia ha giocato e segnato nel Mondiale 2019, concluso ai quarti con l’Olanda. Il suo idolo è Vieri, il suo film preferito è La vita è bella di Benigni. Chissà a fine luglio come sarà, magari dopo un bell’Europeo.