«Buonanotte giocherà dal primo minuto contro il Nottingham Forest». Queste le parole di Roberto De Zerbi in conferenza stampa. Il tecnico italiano si è detto pronto a lanciare l’ennesimo talento in questa stagione. Dopo gli esordi di Enciso e Ferguson (fresco di rinnovo fino al 2028) e la conferma ad altissimi livelli di Mitoma e Caicedo, ora tocca al 2004 argentino prendersi la scena. Mancino purissimo e trequartista di grande classe. Facundo Buonanotte, in realtà, può ricoprire tutti i ruoli del centrocampo dei seagulls. E come i migliori argentini, arriva da Rosario – precisamente dal Rosario Central -, dove ha trascorso gli ultimi 5 anni della sua vita.
La storia di Facundo Buonanotte
Quattro anni di giovanili con il Rosario Central e poi il primo contratto da professionista lo scorso maggio. Buonanotte è un predestinato e, dalle sue parti, ne ha dato subito la dimostrazione: due mesi dopo la firma, ha segnato la sua prima rete in carriera decidendo la partita di Primera División vinta per 1-0 contro il Sarmiento.
Poi altre 23 presenze e un totale di 4 gol e 4 assist alla sua prima stagione con i grandi in Argentina. Numeri importanti che hanno attirato le attenzioni di alcuni dei migliori club europei. Su di lui c’era anche l’Inter, ma niente da fare: la Premier League ha un fascino superiore rispetto a qualsiasi altro campionato e così, a novembre, ha firmato per il Brighton.
Tevez come allenatore, tra elogi e avvertimenti
Undici milioni e mezzo di euro più bonus e una quota del 20% su una futura rivendita del giocatore. Una delle cessioni più remunerative della storia per il Central, che lo ha cresciuto e protetto con parole al miele negli ultimi anni. Carlos Tévez, al tempo allenatore del Rosario Central, ha preferito però avvisarlo prima della sua partenza riguardo il poco spazio a disposizione.
Tévez, in effetti, ha avuto ragione: De Zerbi nei suoi primi 4 mesi gli ha concesso solo 4 spezzoni di partita. Un minutaggio basso, dovuto anche all’infortunio rimediato con la nazionale U-20 argentina. Il classe 2004 è infatti uno dei punti fermi della formazione di Mascherano e a marzo, è stato addirittura chiamato da Scaloni per gli impegni amichevoli contro Panama e Curaçao. Adesso De Zerbi lo lancerà titolare in una sfida fondamentale per il suo Brighton che si gioca un accesso alle coppe europee, e lui vuole farsi trovare pronto: «Ho realizzato il sogno di giocare per il Central, ma ora non voglio fermarmi». Le premesse ci sono, il talento pure. Lo ha sempre confermato Tévez: «È passato tanto tempo dall’ultima volta in cui vedere giocare qualcuno mi ha dato tanto piacere. Quando frena e accelera, mi ricorda Messi».
A cura di Gregorio Pintabona