Immaginate: un calciatore di Serie A che scavalca le recinzioni di una stazione per rubare i fili di rame e rivenderli fuori dallo stadio. Sembra fantascienza, ma è la storia di Fali, difensore del Cadice ne LaLiga.
Non ha il telefono, né il WiFi, e quando durante il lockdown la società lo ha coinvolto in un torneo alla PlayStation con altri giocatori, è dovuto andare dal vicino a chiedergli se potesse scroccare la connessione. Fali si definisce «gitano, zingaro» e appartiene alla comunità gipsy di Valencia, dove si è sposato a 16 anni con la moglie di 14, diventando padre a 17. Dato che non ha un telefono, i compagni hanno dovuto inserire la moglie nel gruppo WhatsApp della squadra per le varie comunicazioni!
Fali non compra le scarpe da calcio. Gliele passano i suoi compagni. Come Negredo, che ha raccontato: «Tutti hanno scarpe nuove nello spogliatoio. Tutti, tranne lui. Lui usa quelle vecchie e usate. Quando sono tornato dalla mia avventura in Qatar, gli ho regalato tre paia che mi avanzavano». Questa è la storia del calciatore più hipster d’Europa. Aneddoto: nel 2016, a 23 anni, firma con il Barcellona, venendo inserito nel Barça B. Al primo allenamento, si accorge dello scarso impegno tra i compagni. Si alza in piedi e dice: «Sentite, io sono gypsy e devo sfamare la mia famiglia. Questa per me è l’opportunità della vita. Voi ragazzi avete qualità che io non ho, ma se non vinciamo le partite, io non avrò un altro contratto. Quindi se non correte, sarò io a corrervi dietro».
Torniamo alla frase iniziale. Quando è arrivato al Mestalla per Valencia-Cadice, nella città in cui è cresciuto, è andato dal suo presidente e gli ha indicato i venditori fuori dallo stadio: «Vede pres, a 8 anni alle 3 di mattina arrivavo in questo parcheggio per allestire la nostra bancarella dove vendevamo elementi metallici. Los suenos se cumplen». I sogni si avverano. La sua famiglia, adesso, ha un bar a Valencia. A 12 anni ha mollato la scuola e ha il rimpianto di non poter aiutare sua figlia negli studi. Per anni è passato davanti al negozio di giocattoli dovendo dire ai suoi figli: «Vedete, quelli sono per i ricchi». Quando ha firmato con il Barcellona, è andato in quel negozio e ha riempito un taxi di giocattoli. La commessa era incredula.
Non molla mai. Vive di calcio: gli diagnosticarono un infortunio di 2 mesi, tornò in 10 giorni. L’ultima sfaccettatura di questo ragazzo incredibile è sempre legata ai figli. Ricordate il torneo alla Play che vi raccontavo? Dopo aver scroccato la connessione, sua figlia ha rotto per sbaglio la televisione con una pallonata. Ma a Cadice, è diventato molto amico di un fruttivendolo: ha fatto terminare il torneo a lui. Ed è andata pure bene.