di Fabio Simonelli
Per un Ilicic che non rientra più, ce n’è uno, con un suffisso in meno, che a rientrare sul sinistro, ci ha costruito la carriera. Il nuovo acquisto del Verona è un mini clone del trequartista dell’Atalanta e non solo nel nome. Ok si chiama Luka e non Josip, è serbo non sloveno, ma se li mettete in campo vi sembreranno uguali. Il nipote perfetto della “nonna“, come la chiamano a Bergamo, col 72 sulle spalle. Stessi movimenti, stesse aperture, stessa visione di gioco. E allora perché fare finta di ignorare una somiglianza tra chi, a fare le finte, ci è cresciuto.
Caratteristiche tecniche
Nelle idee di Juric, un altro che finisce in -ic e di talento se ne intende, il 19enne dovrebbe coprire il buco lasciato dalla partenza di Amrabat, passato alla Fiorentina. Arriva in prestito con diritto di riscatto dal Manchester City, ma nell’ultima stagione ha giocato al Nac Breda, in Serie B olandese. Ecco, giocare è la parola chiave perché Ilic, come Ilicic, alza sempre la testa e non butta mai via la palla. 1048 passaggi riusciti in 2121 minuti giocati in campionato, praticamente uno ogni paio di azioni. Sempre nel vivo del gioco, che parta dal centro o da destra, dove ama rientrare per andare al tiro o mandare i compagni in profondità.
Meglio sul lungo che sul corto. 82,5% di passaggi riusciti, il 70,6% sono lanci o tocchi filtranti. Praticamente gli basta un’occhiata e ti mette davanti alla porta. Per Verre, Zaccagni o Pessina, bravi a scappare dietro la linea avversaria, avere in squadra uno così è una goduria. Gira spesso con una felpa della Nasa, in campo, poi, fa cose spaziali. Anche in fase difensiva. Magari rimane fuori posizione per qualche secondo, ma riesce subito a recuperarla. Vince quasi un duello su due (il 44,6%) sia a terra che aereo e in 25 partite ha recuperato 133 palloni, il 53% dei disponibili. Quando gliela consegni, l’hai messa in banca. Non la perde quasi mai, se non quando va sul piede destro, il meno preferito. A Palermo Ilicic lo usava solo per salire le scale, Ilic non ci va molto lontano. Insieme alla qualità nel cross è l’aspetto del gioco che deve migliorare di più.
Buono anche per il fanta
Nonostante sia un centrocampista centrale, quello di Ilic è un nome spendibile anche in ottica fantacalcio. Tra Stella Rossa, nazionale e Nac, infatti, ha segnato 11 gol e regalato 9 assist. È capace di inserirsi in area, ma sopratutto sa sfruttare i calci da fermo. In Olanda si è piazzato spesso al limite dell’area sui corner per aspettare la ribattuta della difesa e calciare di prima. Risultato, pallone che finisce nello specchio della porta e qualche volta pure dentro.
Vi ricorda qualcuno? Sì, sempre lui, sempre quello con la maglia nerazzurra. Quello che rispetto a lui, in più per ora ha ancora qualcosa, ma presto potrebbe avere solo un suffisso.