Gabriele Gravina, presidente della FIGC, si è candidato nuovamente alle elezioni come numero uno del calcio italiano.
Ecco le sue parole a La Verità, dove ha spiegato il suo programma.
PROGRAMMA – «Voglio riprendere da dove eravamo rimasti puntando sulla qualificazione dei vivai, sull’ammodernamento delle infrastrutture e, finalmente, sulla sostenibilità del sistema attraverso una distribuzione più equa delle risorse, l’introduzione della flessibilità degli emolumenti quando si cambia categoria, una nuova organizzazione della governance con pesi diversi tra le componenti federali e la riforma dei campionati».
RIFORMA SERIE A – «Propongo una riforma qualitativa e non quantitativa dei campionati. Dobbiamo ripensare a nuovi perimetri, sia del professionismo che del dilettantismo; il vecchio schema non regge più. Serve una maggiore valorizzazione della Serie A e allo stesso tempo riconoscere mission chiare per la B, che è esposta ad un eccessivo turnover di squadre ogni anno tra promozioni e retrocessioni (quasi il 40%). La Lega Pro deve diventare il campionato della formazione. Senza formule algebriche, sarà la qualità a stabilire il numero».