FIGC, Gravina: «Lavoriamo per tornare a giocare il 3 maggio. Non escludiamo il 10 o il 17»

by Redazione Cronache

Il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, è intervenuto sulle frequenze di Radio Punto Nuovo per dare un nuovo aggiornamento sulla questione Coronavirus: “Il Ministro Spadafora ha ipotizzato la data del 3 maggio perché ci stiamo lavorando diversi giorni con la Federazione. Nel momento in cui il campionato Europeo è stato spostato al 2021, ci siamo posti una serie di date per capire quando partire. L’idea è di ripartire il 3 maggio perché con qualche turno settimanale possiamo finire al 30 giugno, ma non escludiamo 10 e 17 e quindi sforare. Facendo qualche calcolo, con 12 giornate e qualche recupero, alcune competizioni internazionali, diciamo che non è facile calendarizzare tutte le date. Ci lavoreremo e metteremo in moto tutti i meccanismi possibili con i dovuti provvedimenti da parte del governo e tutti gli organi competenti».

AVANTI A PORTE CHIUSE – «Un’idea che non escludiamo. L’ipotesi sulla quale stiamo lavorando è una prima fase a porte chiuse fin quando non abbiamo garanzie legate alla tutela della salute degli atleti. Giocare a porte aperte vorrebbe dire essere fuori da un brutto incubo, ed è un augurio che mi faccio. È un momento difficile per tutti, quando c’è un’emergenza bisogna ragionare per l’emergenza, non per il benessere generale».

DIRITTI TV – «Sono l’architrave di tutto il calcio italiano. I diritti sono fondamentali, legati ad importi molto significativi, sono la parte che rappresenta la posta di bilancio più importante per tutto il calcio italiano. Faremo di tutto perché venga salvaguardato il rispetto delle clausole contrattuali previste per far sì che non ci siano problemi che possano avere ripercussioni sulle Leghe. Oggi si parla di un danno alla Lega Serie A di circa 700 milioni di euro».