di Gabriele Codeglia
Ormai da una settimana, le dirette Instagram di Christian Vieri sono diventate l’appuntamento fisso e imperdibile per molti appassionati calcio.
Tra tutti gli ospiti, però, oltre all’immancabile Nicola Ventola, spicca l’opinionista di Sky Sport Daniele Adani. L’ex difensore di Fiorentina e Inter, al momento dei saluti, menziona puntualmente un giovane talento del calcio internazionale da tenere d’occhio. In modo simpatico, Lele ha ribattezzato questa rubrica ‘Un talento in più per la Bobo TV’.
Ecco tutto quello che c’è da sapere su Filip Marchwinski.
Chi è
Nasce il 10 gennaio 2002 a Poznan. Muove i primi passi al USK Skorzewo, dove resta due anni, prima di trasferirsi al Lech Poznan, appunto la squadra della sua città. Segue la trafila delle giovanili fino al 2018, quando, per la prima volta, viene convocato in prima squadra.
Record
L’uomo decisivo si chiama Adam Nawałka ovvero l’allenatore del Lech in quella stagione. La data è di quelle da segnare sul calendario: 16 dicembre, prima volta con i grandi. Diciannovesima giornata di Ekstraklasa, trasferta contro lo Zaglebie Sosnowiec. Filip fa il suo ingresso in campo al minuto 71′ al posto di Klups (classe 2000, giusto per capirci) e dopo soltanto quindici minuti, al 86′, realizza la sua prima rete in campionato valida per il definitivo 6-0 del Poznan. Marchwinski diventa così il più giovane marcatore nella storia della prima divisione polacca a 16 anni, 11 mesi e 6 giorni.
Identikit
Filip Marchwinski è un trequartista atipico, perché non è di certo il classico baricentro basso che ti aspetti dietro le punte: è alto un metro e ottantotto centimetri. Il piede preferito è il destro anche se ha ampiamente dimostrato di non aver problemi a calciare con il mancino. Il fisico longilineo (su WyScout il peso riportato è di 72 chili) e la zona del campo in cui ama destreggiarsi lo hanno fatto accostare a Josip Ilicic. Forse per questo, negli ultimi mesi, si sono rincorse voci di mercato che riportavano l’interesse dell’Atalanta per il talento polacco.
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Numeri
Il periodo di adattamento (e ci mancherebbe altro) nella prima stagione ’18-’19, in cui Marchwinski ha fatto la spola tra la Squadra B del Lech Poznan, all’epoca in terza divisione, e la Prima Squadra, si è concluso con 11 presenze e 2 gol in Ekstraklasa per un totale di 367 minuti giocati.
La scorsa estate, il definitivo passaggio con i grandi. Al momento dello stop del campionato, curiosamente, Filip ha fatto registrare il solito numero di presenze e reti della stagione precedente, giocando però meno in quanto a minuti: 252. Il trequartista ha trovato più continuità con le ‘riserve’, ora in seconda divisione: 443′ collezionati in 6 presenze, più un gol. In Coppa di Polonia, invece, una rete in due apparizioni con la Prima Squadra.
In campo
Analizzando i tabellini delle partite di questa stagione, si può notare che, come detto in precedenza, Marchwinski è un vero e proprio trequartista moderno, capace di spaziare e svariare sul tutto il fronte dell’attacco. Nel 4-2-3-1 di inizio stagione, Filip subentra spesso al posto del capitano e numero dieci, Darko Jevtic, andando ad agire proprio alle spalle dell’unica punta. In alcune occasioni, però, ricopre il ruolo di esterno destro nei tre, posizione in cui parte titolare quasi sempre il classe ’91 portoghese Joao Amaral.
Dopo la pausa invernale, nel mercato vengono ceduti entrambi i calciatori e Filip colleziona cinque presenze in sei partite in un mese, partendo titolare solamente una volta.
Statistiche
Andando a leggere, invece, dati e numeri più specifici di questo 2019-2020, si può notare come il numero trentasei del Lech Poznan ami l’uno contro uno e il dribbling, rivelandosi anche molto abile in questo fondamentale. Sempre su WyScout, il dato è di 5,48 dribbling riusciti a partita, pari al 45,2% dei tentativi. Piuttosto alta anche la percentuale dei passaggi riusciti: 79,7% dei 409. Marchwinksi ha effettuato anche 46 intercetti di palla.
La gestione del pallone è ottima in fase offensiva: 50 passaggi nella trequarti (78% di riuscita) e 32 quelli verso l’interno dell’area di rigore avversaria di cui ne ha completato il 59,4%.
Interessante anche il dato relativo ai 60 palloni recuperati: il 53,3% lo ha rubato nella metà campo avversaria. 166 i palloni persi, di cui il 25,3% nella propria metà campo.
I tiri ammontano a 22 di cui 11 nello specchio della porta. Nel totale, ha calciato sei volte da fuori area, metà delle volte centrando il bersaglio grosso.