Fiorentina, Barone: «La Serie A dovrebbe imitare la lega americana»

by Redazione Cronache
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Joe Barone, AD della Fiorentina, ha rilasciato una nuova intervista. Il dirigente viola ha parlato a Rai Radio 24 del rinvio e delle decisioni della lega che hanno interessato anche la squadra viola:

«Per la Serie A è importante arrivare al modello del commissioner degli sport americani che prende decisioni per la Lega. Meglio trovarsi tutti in una stanza con delle idee e uscire con quella migliore, invece di stare al telefono con tutti. Dobbiamo mettere un punto. Seguiamo e rispettiamo le regole, stiamo proponendo all’estero un calcio italiano che litiga, siamo confusi, non uniti. E’ inaccettabile per noi che stiamo cercando di far crescere il calcio»

SULLE DECISIONI  «Ieri ho chiesto una riunione prima di mercoledì, siamo in una situazione in cui la cosa più importante, a parte per primo la salute delle persone, è la Serie A, non le singole squadre»
SULLA FIORENTINA – «La Fiorentina  è andata ad #Udine, era pronta per giocare a porte chiuse, se andava bene a noi perchè non doveva andar bene agli altri? Per il bene della Serie A dobbiamo arrivare a un punto fermo, aspettare mercoledì è troppo tardi»
SULLO STADIO – «Al momento c’è il bando aperto per la Mercafir continuiamo a valutare. E’ praticamente l’unica opzione che il Comune ci ha presentato ad oggi. Siamo un po’ delusi da come stanno andando le cose, è una situazione non solo di Firenze»
Durante l’intervista c’è stato anche l’intervento di Di Caro, vicedirettore de La Gazzetta dello Sport. Di Caro non ha mancato di contestare i modi in cui è stata presa la decisione, polemizzando anche sui presidenti:
«Il modo e la comunicazione in questa situazione non è stata gestita nella maniera migliore. Nelle varie telefonate che ci sono state ogni presidente difendeva il proprio orticello»
SU MAROTTA – «Si continuano a lanciare comunicati. Marotta ieri ha fatto il pieno di trasmissioni, voleva chiarire la propria posizione e mettere l’Inter in prima fila, ma non c’è solo l’Inter, decidono tutti insieme in base alle esigenze e non ad interessi di bottega»