La Fiorentina spera di trattenere tutti i suoi gioielli fino a fine mercato. In particolare preoccupa il futuro di Federico Chiesa, ancora in bilico nonostante non siano arrivate grandi offerte e il campionato sia ormai alle porte. Di sicuro ci sono stati delle richieste, ma non in grado di soddisfare Rocco Commisso che, in esclusiva alla “Gazzetta dello Sport”, ha approfondito la situazione del classe ’97 viola.
CHIESA – «Non so cosa succederà. Nei prossimi giorni ci parlerò e cercheremo di arrivare a una soluzione. In passato ho promesso che l’avrei lasciato partire davanti a un’offerta adeguata, qualcosa è arrivato dall’estero ma il ragazzo non l’ha preso in considerazione. Questo è l’anno dell’Europeo e capisco la sua volontà di restare in Italia, ma deve ancora ricordare che è stata la Fiorentina a portarlo a questi livelli. Io non cambierò la sua valutazione: i grandi giocatori non si svalutano».
Rocco Commisso: «Chiesa via solo alle nostre condizioni: il prezzo non scende»
In casa Fiorentina si proverà a trattenere Chiesa, ma non è l’unico a essere coinvolto nelle voci di mercato. Negli ultimi giorni circola con più insistenza il nome di Milenkovic, accostato prima all’Inter e adesso al Milan. Il difensore serbo si sarebbe rifiutato di rinnovare il contratto e potrebbe partire in queste settimane, anche se il presidente viola non è dello stesso avviso.
MILENKOVIC – «Il giocatore si trova bene a Firenze, non ho mai saputo che voglia lasciarci. E’ un ragazzo serio e un ottimo difensore che spero rimanga con noi: non ha alcuna intenzione di venderlo. Il Milan è sicuramente una squadra importante con una nuova società ambiziosa, ma non ho mai parlato di questa possibilità».
Infine Rocco Commisso ha parlato anche del mercato in entrata, forse non ancora chiuso.
NUOVI ACQUISTI – «Se ci saranno delle occasioni ci faremo trovare pronti. Non dimentichiamo che c’è anche il mercato di gennaio, quest’anno probabilmente più ricco. Dal mio arrivo ho cercato di fare investimenti mirati, anche a livello di infrastrutture. Ho accettato questa sfida non per perdere soldi, tra l’altro tutti miei. Ricordo che nessun proprietario si è impegnato a spendere oltre 300 milioni di euro nel suo primo anno di gestione e che la Fiorentina, rispetto ad altre società con debiti, ha il bilancio positivo».
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