Il tecnico della Fiorentina, Cesare Prandelli, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della partita contro l’Inter.
CONDIZIONI FISICHE – «La squadra sta bene, ha recuperato ma abbiamo avuto un piccolo acciacco con Franck Ribery. Lo valuteremo domani mattina».
INTER – «È una squadra attrezzata per arrivare in fondo al campionato, ha un gioco consolidato ed è una corazzata: per controbattere dovremo essere molto compatti ed equilibrati. Tutti vorrebbero giocare partite così ed essere all’altezza. Mi auguro che la squadra possa aver recepito questo».
ULTIME USCITE – «Le prestazioni sono state abbastanza buone, abbiamo alzato l’intensità e credo che il gruppo abbia recepito bene. Non siamo una squadra che palleggia molto ma sappiamo arrivare in area avversaria con discreta determinazione. Dobbiamo lavorare bene sulle disattenzioni, i giocatori adesso hanno un pensiero positivo quando hanno la palla gli avversari e invece dobbiamo avere un pensiero negativo, quasi avendo paura di prendere gol».
I NUOVI ACQUISTI – «Kokorin ha bisogno di tre settimane di preparazione e lo sapevamo ma sta lavorando molto bene. Mi piacerebbe che potesse diventare un jolly. Sicuramente è un giocatore di grande classe e dinamicità, potrebbe essere utile a questa squadra. Conto di inserirlo in ritiro quanto prima. Malcuit sta bane, verrà in panchina e se ho bisogno una mezz’ora in campo la potrà fare».
MARTINEZ QUARTA – «Per come vedo io il calcio, a me piacciono giocatori come lui che hanno personalità, tecnica e capacità di venire a centrocampo e di andare alla conclusione. I giocatori moderni danno questo. Quello che non deve fare è non tentare cose che non sono nel suo bagaglio. Siamo però molto soddisfatti di lui».
CASTROVILLI – «Come si sostituisce? Non ho ancora deciso, ho dei dubbi: per me è importante, vuol dire che più giocatori possono partire titolari. Vediamo domani chi giocherà, per adesso ho tante alternative che mi fanno riflettere».
LE DUE GIORNATE DI SQUALIFICA A MILENKOVIC – «Sono pesanti ma non possiamo commentarle: dobbiamo essere bravi a non accettare provocazioni».