Fiorentina, Iachini: «Chiesa è qui con la testa e con il cuore. Ribery…»

by Redazione Cronache
iachini fiorentina

Beppe Iachini, allenatore della Fiorentina, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del match contro il Torino.

RIPARTENZA – «Questa ripartenza non è molto diversa da come ci siamo salutati. Non è stata una preparazione normale come gli altri anni. I giorni di stacco fra lo scorso campionato e l’inizio è stato molto breve. La necessità è stata quella di poter accorciare i tempi per lavorare al meglio. Abbiamo lavorato dieci giorni senza i Nazionali come le altre squadre. È arrivato qualche ragazzo che cercheremo di portare alla migliore condizione nel minor tempo possibile. Ci avviamo a voler fare una stagione sicuramente positiva, avendo tracciato delle basi. Abbiamo molto da migliorare, perché le cose da verificare sono tante. Le amichevoli ci hanno dato qualche spunto positivo ma manca tanto per mandare in campo ciò che ho in mente, ovvero una squadra organizzata con calcio di qualità. Abbiamo preso giocatori con caratteristiche per questo obiettivo. I cinque cambi ci porteranno a dover avere tanti giocatori da fa ruotare. Se sapremo mantenere ciò che abbiamo fatto nella seconda parte della stagione, sia per la difesa che per la qualità del gioco, potremo fare un campionato dove ce la giocheremo con tutti con l’idea di fare più punti possibili. Una squadra che deve avere l’obiettivo di dare soddisfazione a tutti».

FIORENTINA – «Vogliamo ripartire nel migliore dei modi e da come abbiamo finito. Con lo stesso approccio e piglio ma non sappiamo come ritroveremo la squadra. Affrontiamo una squadra organizzata e con giocatori importanti. Ci vorrà subito una grande partita con grande attenzione. Tante piccole cose che in altre preparazioni potevamo fare, non le abbiamo fatte. Vedremo come staremo fisicamente e anche a livello tattico. I ragazzi sanno che dobbiamo partire col piede giusto e con l’organizzazione».

BELOTTI – «È un ragazzo che ha esordito come me a 18 anni in Serie A. E’ un pericolo in più per la Fiorentina ma io ho i miei attaccanti, i miei giovani che stanno migliorando e in futuro faranno parlare di loro in questo senso».

MERCATO – «Sono contento innanzitutto di aver potuto parlare e vedere il presidente. Lui tiene molto all’ambiente viola. Il gruppo per il 95% è pronto, poi ho grande fiducia del lavoro e delle parole di presidente e dirigenti. Se dovesse capitare qualche occasione interessante, sono convinto che la Fiorentina potrà dire la sua. Le idee sono chiare. Il gruppo può partire per l’inizio del torneo, poi nei prossimi giorni si verificherà se eventualmente potrà arrivare qualcosina per chiudere le fila e completare il discorso. Ho grande fiducia verso la società e i dirigenti».

RIBERY – «Franck per noi è importante e non ci sono dubbi. Stiamo cercando di gestirlo al meglio perché ha una certa età e dobbiamo fare il massimo per portarlo sempre al top. È tutto il gruppo però che deve essere brava nelle due fasi di gioco per esaltare il singolo. Ci dà quel qualcosa in più che vogliamo e ci aspettiamo da lui. I ragazzi si conoscono e tutti sanno cosa devono fare».

GIAMPAOLO – «Con Marco ci siamo affrontati tante volte. La sua squadra ha sempre un atteggiamento ben preciso. Poi in campo vanno i calciatori. Dovremmo essere bravi a far girare la partita sui binari giusti. Le partite si possono cambiare e decidere con un episodio o una scelta. Dobbiamo essere concentrati. Le prime partite è come quando si toglie la macchina dal garage dopo un po’ di tempo: dobbiamo essere bravi a prenderla nella maniera giusta e con la giusta attenzione»

CHIESA – «Noi nel corso della partita giochiamo con moduli diversi. Io voglio che la squadra cambi spesso e a riconoscersi in più situazioni per essere meno prevedibili. Chiesa è punta, è esterno e farà quello che sa fare in questi ruoli. L’anno scorso ha segnato 10 gol, un record personale e deve avere la voglia di superare questo traguardo con l’aiuto dei compagni e aiutando i compagni. Ci aspettiamo da Federico il suo contributo importante. Finché indossa la maglia della Fiorentina è qua e deve lottare per tutta la gara per il bene di tutti. Sotto questo aspetto non c’è un allenamento che mi ha fatto pensare una cosa diversa da questa. Io sono concentrato sul fatto che possa restare perché non ho segnali diversi. Il mercato è figlio di tante sorprese, ma quello che accadrà lo decideranno Commisso e Chiesa. Ad oggi è qui con la testa e il cuore. E lo ha dimostrato in ogni allenamento».

CASTROVILLI – «Il numero di maglia lo individua nella storia di una società. Qui è un numero importante, come Antognoni, che ne è l’emblema. Ha una responsabilità ma deve fare ciò che sa. Ha grossi margini di miglioramento e per crescere ancora deve aggiungere alle sue prestazioni, qualche gol. Un centrocampista è al top quando fa 8-10 gol a campionato. Sto battendo il ferro per questo».

MODULO AD UNA PUNTA – «Ovunque sono stato, attaccanti e centrocampisti hanno fatto tanti gol. Non ci possiamo fissare su un calciatore solo perché se non c’è abbiamo dei problemi. Avere più gol da più giocatori è un valore aggiunto. Tutti devono partecipare alla fase realizzativa. È chiaro che l’allenatore è molto contento quando segnano gli attaccanti perché sono gli uomini che devono terminare le azioni».

BONAVENTURA – «Abbiamo voluto aggiungere dei giocatori qualitativi. Non voglio penalizzare nessuno nominando qualcuno però lui e Borja fanno parte di una scelta tecnica precisa. Aumentare il livello dell’esperienza, del palleggio della creazione delle palle gol. Loro due hanno queste caratteristiche. Giocano in più ruoli. Sono in una rosa di 6 centrocampisti, con cinque cambi a partita. Un centrocampista deve sempre accompagnare l’azione e fare pressione, ed è per questo che tutti sono titolari visto che con i cinque cambi li ruoteremo tutti. Domani se non gioca qualcuno non è perché non è bravo ma perché farà parte delle rotazioni».

TAMPONI E TIFOSI – «Sui tamponi non metto bocca perché faccio un altro lavoro. Affrontiamo un tema delicato che ha colpito il nostro paese. Dobbiamo rispettare le persone che decidono per noi. Non mi permetto di giudicare la questione dei tamponi. Per il pubblico, nessuno vuole giocare a porte chiuse. Avere i tifosi al fianco è una cosa diversa e più bella per tutti. La squadra si sente più partecipe. Noi dobbiamo ricercare queste emozioni dentro di noi ed essere forti nella testa e nel cuore. I ragazzi devono superarsi in tal senso. Devono pensare che lo stadio sia pieno anche se non è così. Speriamo che presto possa riempirsi di nuovo».

AMRABAT – «Ci permette di poterlo utilizzarlo anche in quel ruolo. Nel corso delle partite noi giochiamo con tre centrocampisti che poi diventano due perché uno va in trequarti. Se riusciremo a trovare automatismo nei movimenti, faremo sempre meglio. Amrabat può giocare in soluzioni diverse e il regista lo può fare perché l’ha già fatto in passato».

GIOCATORI – «Abbiamo ancora due allenamenti. Verificheremo nelle ultime ore. Abbiamo qualche problemino ma le valuteremo nelle prossime ore. Pulgar? Ha vissuto un periodo brutto col Covid ma l’ha superato. Dovremo capire e verificare come sta perché questa malattia lascia diversi strascichi. Lo staff medico sta verificando a tappeto qual è la sua situazione fisica e di salute».

DIFESA – «Per quanto riguarda la difesa si è sentito parlare di squadre che vogliono i nostri difensori. È un motivo di orgoglio perché la difesa, da quando abbiamo lavorato insieme, è diventata la migliore. Detto questo, da tutti mi aspetto sempre qualcosa di più. Una costanza di attenzione e concentrazione da parte di tutti. Dobbiamo mantenere la concentrazione per tutti i 95 minuti. Basta un nulla per pagare dazio e quindi in questo senso ci vorrà subito una ripresa di attenzione per organizzare la linea e giocare bene negli anticipi. Il lavoro dei singoli e del reparto diventano fondamentali».

ROTAZIONE DEGLI ATTACCANTI – «Valuteremo al momento. Abbiamo Vlahovic, Cutrone e Kouamé che devono crescere e migliorare. Hanno grandi prospettive. Non ci sono gerarchie perché dovremo utilizzarli in base agli avversari. Sono tre titolari e a seconda delle situazioni, uno partirà ed altri potranno subentrare. Le partite si portano a casa nell’ultima mezz’ora e lì dobbiamo farci trovare pronti».