L’attaccante della Fiorentina, Christian Kouame, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni de La Gazzetta dello Sport.
SERIE A – «La Juve sarà ancora la squadra da battere, ma l’Inter si è rafforzata ancora e secondo me potrebbe darle filo da torcere».
DESTINO – «Prima dell’infortunio stavo per andare in Inghilterra ma, evidentemente, Firenze era nel mio futuro e sono contentissimo di essere qui ora. Penso che la rottura del crociato sia stata un segno del destino».
INTER – «In nerazzurro sono stato soprattutto in Primavera, ma nelle occasioni che mi è capitato di allenarmi con la prima squadra cercavo di carpire e rubare segreti soprattutto dagli attaccanti, in particolare a Icardi e a Palacio».
ATTACCANTI – «Lukaku ha tutto: forza fisica, velocità, capacità di far salire la squadra, grandi doti realizzative. Gli ruberei la grande capacità di difendere la palla, praticamente è impossibile togliergliela. E a Lautaro? La tecnica impressionante che abbina a una velocità di corsa e a una rapidità di esecuzione incredibili, l’argentino è davvero un fenomeno».
IDOLI – «I miei modelli di bomber sono Eto’o e Drogba, che vengono dal mio Continente e hanno dimostrato che con il lavoro e la dedizione si possono ottenere risultati incredibili».
CHIESA – «Sul mercato non voglio esprimermi. Su Federico posso dire che è un grande calciatore, capace di strappi incredibili, sa sempre come mettere in difficoltà le difese. Lo ha dimostrato anche nell’azione che ci ha regalato il gol decisivo contro il Toro».
COMPAGNI DI REPARTO – «Cutrone e Vlahovic sono giovani ma molto forti, anche se con caratteristiche diverse. Patrick è più un uomo d’area, un finalizzatore; a Dusan piace, invece, svariare molto sul fronte d’attacco. C’è solo della sana concorrenza tra di noi e abbiamo un unico obiettivo, il bene della Fiorentina».
RIBERY – «Rende tutto più facile. Lui sa sempre dove trovarti, come trovarti e fa sempre la scelta più facile per il compagno e più pericolosa per gli avversari. Giocare con un fenomeno come lui non è una cosa che capita spesso. Ribery è sempre il primo ad arrivare, lavora tantissimo anche in allenamento, non molla mai un centimetro».
IACHINI – «Il mister è un martello incredibile. Cura tantissimo la fase offensiva, insiste con noi sui movimenti giusti da fare per mettere in difficoltà le difese avversarie. Non vuole che molliamo mai nulla, nemmeno per un secondo».
COMMISSO – «La sua presenza non è importante, è fondamentale. Il presidente ci dà una carica incredibile e sa trovare sempre le parole giuste».