Daniele Pradè, direttore sportivo della Fiorentina, ha parlato in conferenza stampa del mercato della società viola.
ROSA – «Io sono contento della squadra che noi abbiamo. In questo momento abbiamo cinque punte che sono Cutrone, Chiesa, Kouamé, Ribery e Vlahovic. Ditemi voi? Abbiamo fatto un investimento a gennaio su Kouamé e anche per Cutrone. Vlahovic dobbiamo metterci d’accordo: per noi è un giocatore forte. In altre squadre i giovani forti vengono utilizzati. Chiesa e Ribery non si discutono. Perciò vi chiarisco con grande trasparenza questa situazione».
BENASSI E BORJA VALERO – «Stiamo parlando, stiamo riflettendo. Ci siamo presi tutti quanti qualche ora di tempo e vediamo come si evolve la situazione. Marco è un giocatore forte che ha bisogno di spazio. Qui forse ce n’ha poco e vediamo quello che pensa. Di Borja non vi devo dire niente. E’ uno dei giocatori più forti comprati in carriera».
BUDGET E PASSIVO – «Do una risposta da dirigente: quello che stiamo vivendo è anomalo, tutta l’economia mondiale non solo il calcio. Non ci sono stadi o sponsor. Lo stiamo vivendo in questo mercato. Se vedete, operazioni importanti senza uscite, non ce ne sono state. Commisso non mi ha mai fatto problemi di budget. Il nostro tetto salariale è molto alto da situazioni precedenti. L’unico calciatore che non rientra nei piani ed è un calciatore forte è Boateng. Tutti gli altri vengono dal passato e stiamo cercando di risolvere tutto. Commisso è un presidente forte che ha parlato chiaro anche sulle perdite. Questa sarà una stagione ancora più difficile»
RINNOVI – «Vlahovic non mi preoccupa perché abbiamo tre anni di contratto ancora. Dobbiamo aspettare il 6 di ottobre per parlare con gli altri. Tutti quanti sanno il pensiero sui calciatori. Il presidente è stato chiaro su Chiesa: se ci sono offerte congrue mettendo in condizione di uscire, l’avremmo ceduto ma ad oggi non ci sono queste condizioni. Chiesa si sta comportando benissimo e proseguiamo su questa linea. Il 6 di ottobre si parlerà in altro modo. Oggi Chiesa è della Fiorentina e così lo considero. Gli altri tre ne parleremo a fine mercato. La cosa più difficile è Milenkovic, ma lui sa qual è il nostro pensiero. Per noi è fortissimo. La situazione è chiara: è in una società forte. Quello che vi preoccupa, ovvero di arrivare in scadenza, non ci preoccupa perché siamo una società forte e ci sono due anni di contratto. Con Pezzella sono stato chiaro: lo considero il capitano. Biraghi lo abbiamo fortemente voluto riportare perché si gioca l’Europeo e lo ha chiesto il mister».
OCCASIONI DI MERCATO – «Se la squadra è questa, io rimango così. Vogliamo valorizzare degli investimenti, come quelli di Amrabat e Kouamè. Igor ci crediamo fortemente. Abbiamo un centrocampo forte e siamo completi nei reparti. Abbiamo un modulo con due punte e ne abbiamo cinque. Può mancare un esterno a sinistra da alternare a Biraghi e un centrale in più, calcolando che abbiamo due competizioni senza Europa. Io sono qui per prendermi delle responsabilità nelle scelte. Io parlo con voi e con il presidente: ritengo questa squadra forte, a cui dobbiamo dare una continuazione di quello che abbiamo deciso l’anno scorso. La crescita di Lirola, Vlahovic, o di Pulgar anche. Sono tutti calciatori venuti l’anno scorso e io li devo difendere perché ci credo. Io sono sereno. Poi il nostro è un processo di crescita continuo. Cosa vogliamo fare quest’anno? Migliorare ancora rispetto all’anno scorso. È stata una stagione difficile. Quest’anno abbiamo un Ribery in più, che speriamo si conservi. Chiesa aveva problemi fisici all’inizio,ora l’abbiamo integro. La difesa, se rimane così, ha dimostrato di essere solida. I numeri parlano a nostro favore. Poi deve essere il campo: se le cose vengono fatte male, la responsabilità è mia, non di Commisso. Io Vlahovic e gli altri li voglio valorizzare. In questo momento in mediana abbiamo Castrovilli, Amrabat, Duncan, Bonaventura, Pulgar, e Benassi. Dietro abbiamo due portieri molto forti. Dragowski è in Nazionale e Terracciano è affidabile. Io devo restare con i piedi per terra e sono convinto di ciò che vi dico. Posso essere criticabile, ma solo alla fine del nostro lavoro. Tutto è migliorabile. Se prendo Dzeko è chiaro che fa la differenza. Lo vogliono tutti e ci credo che sia così».
AUTONOMIA SUL MERCATO – «Io faccio il ds e spero che il presidente abbia grande fiducia in me. Io mi confronto su tutto, anche con Barone. Io lavoro molto in team e mi piace condividere le scelte. Sulle cose fatte bene o fatte meno bene. Ci sono situazioni dove ho l’autonomia completa e in altre dove non me la prendo perché il presidente è giusto che abbia l’ultima parola. Lo fa per aiutarmi. Ho grande vicinanza anche con Barone. Mi sento tutelato e sento di poter lavorare bene»