Il centrocampista della Fiorentina, Erick Pulgar, si è raccontato in un’intervista a La Gazzetta dello Sport. Il cileno, oltre a parlare di diversi giocatori viola, è tornato sull’esperienza a Bologna, forgiata, al tempo, da Sinisa Mihajlovic:
FIORENTINA – «Per diventare un leader ci vuole tempo. È necessario un periodo di ambientamento. Quando sono arrivato a Bologna non sono stato subito protagonista. Anche lì ho avuto bisogno di un periodo di inserimento. A Firenze è stata creata una squadra nuova, molto giovane. Ma presto vedrete il vero Pulgar anche in maglia viola».
MIHAJLOVIC – «Sinisa è un grande allenatore. Quando è arrivato a Bologna ha sistemato tutto. È stato prezioso per noi giocatori e per il Bologna in generale. Prima di lui venivamo da un brutto momento, nessuno riusciva a trovare il bandolo della matassa. Con Sinisa e il suo staff abbiamo fatto subito risultati. In allenamento è sempre competitivo, riesce a far rendere tutti al 110 per cento. Mihajlovic è un guerriero e così si è dimostrato anche fuori dal campo sconfiggendo quella brutta malattia. Ero sicuro che avrebbe vinto anche questa battaglia. Ha un coraggio e una grinta fuori dal comune».
LE PUNIZIONI – «Sinisa quando è arrivato al Bologna ha chiesto a noi giocatori: “Chi tira i calci piazzati?”. Alzammo la mano in due o tre. Il mister un po’ arrabbiato ci disse: “Quando segnerete mai se non vi allenate?”. Da quel momento abbiamo lavorato sui calci piazzati venti-trenta minuti al giorno. Sinisa mi ha dato molti consigli su dove cercare il punto giusto per colpire la palla e fare gol. Come posizionarmi con il corpo. Mihajlovic è un maestro sui calci piazzati».