Francesco Toldo compie 49 anni: nel 2000 parò l’inimmaginabile

by Redazione Cronache

di Andrea Sperti

Un muro, chi ha visto quella gara e chi ha potuto ammirare Francesco Toldo, il 29 giugno del 2000, avrà sicuramente pensato che l’estremo difensore azzurro in quell’occasione fosse diventato un muro, che respingeva qualunque cosa gli venisse tirata contro.

In realtà l’ex portiere di Inter e Fiorentina quel giorno non aveva rivali ed aveva deciso che l’Olanda non avrebbe dovuto segnare nemmeno un gol, sebbene tutto lo stadio colorato d’arancione sembrava facesse andare al doppio i padroni di casa.

L’Italia soffriva, dal minuto 34 del primo tempo era anche in 10 per l’espulsione di Zambrotta, ma nessuno aveva paura, perché in porta c’era un uomo determinato a non prendere gol, ossessionato dalla sua stessa volontà, che era quella di non raccogliere mai la palla in fondo al sacco. Al primo calcio di rigore sbagliato da de Boer, Toldo ha esultato ma è rimasto concentrato, in fondo c’era ancora una partita da giocare.

Al secondo penalty tirato e sbagliato da Kluivert, invece, il portiere classe ’71 ha acquisito ancora maggiore consapevolezza, con una convinzione che si faceva strada nella sua testa: «Qui oggi non si passa».

Gli azzurri sono arrivati ai calci di rigore ed a quel punto toccava ancora a Francesco decidere le sorti di quell’Europeo. Quella macchia di gesso sull’erba era costata alla Nazionale italiana 3 Mondiali di fila, nel 1990, nel 1994 e nel 1998. Il popolo italiano aveva gli incubi e pensava di conoscere già il sapore amore del finale, ma quella volta non aveva fatto i conti con il super portiere nato a Padova.

Toldo era sulla linea di porta ed urlava: «Paro tutto, paro tutto». In effetti respinse due rigori su tre, ancora a de Boer ed a Bosvelt, mentre Stam tirò direttamente fuori.

49 anni fa nasceva Francesco Toldo, un uomo mai fuori le righe che, in un giorno di ordinaria follia, ha voluto entrare nella storia del calcio italiano, diventando il para rigori per eccellenza.