L’amministratore delegato del Monza, Adriano Galliani, ha parlato così a SportLab, manifestazione digitale organizzata per i 75 anni di Corriere dello Sport e Tuttosport.
IL PASSATO – «Arrivo al Milan grazie ai 10 anni di esperienza al Monza dal 75 all’85. Incontro Berlusconi l’1 novembre ’79, gli dico che avrei lavorato giorno e notte per la sua televisione ma gli ho detto anche che avrei dovuto poter seguire il Monza. Il 31 dicembre del ’95 mi chiede di dimettermi e di occuparmi dell’acquisizione del Milan. Quindi vado al Milan, divento tifoso del Milan, resto 31 anni e vinciamo quello che tutti sappiamo. Poi il 13 aprile 2017 vendiamo il Milan e io ho detto che non sarei andato in un altro club che non fosse quello della mia città. Andare in un altro club, in un club diverso, sarebbe stato un tradimento al Milan».
IL MILAN OGGI – «Io sono un grande tifoso. Mi sembra sia stata allestita una squadra molto competitiva, che può far bene, il mio sogno è vedere il Milan in Champions e il Monza in A la prossima stagione. Non perdo mai una partita a San Siro, almeno che non ci sia il Monza di mezzo. Mi sembra una squadra molto competitiva, voglio fare i complimenti a Pioli perché ha azzeccato la formula giusta. Non vedevo Calhanoglu esterno sinistro, per me è una seconda punta formidabile. Così è passato al 4-2-3-1 e ha fatto rendere al massimo i propri giocatori. Poi è evidente che se hai Ibra o Van Basten puoi fare alcune cose, se non li hai ne fai altre».
IBRAHIMOVIC – «Cosa c’era di vero sul Monza? Noi giochiamo con Ibra, è una persona fantastica con cui sono rimasto in grande amicizia. Giocavamo su questa cosa, è ovvio ed evidente che nonostante il budget l’ingaggio di Ibra fosse un filino fuori dalla nostra portata…».