Il tecnico del Genoa, Davide Nicola, ha così presentato il match di domani che vedrà il Grifone sfidare il Sassuolo di mister De Zerbi. Ecco le sue parole ai microfoni del canale ufficiale del club:
Sulla salvezza: «Sappiamo che non sarà affatto facile ma allo stesso tempo manca portar via un risultato positivo per completare ciò che noi pensiamo di meritare. Non solo noi, ma tutta la nostra gente, per chi lavora per il Genoa, per la nostra storia. Lo meritiamo perché sono sette mesi che non pensiamo ad altro e dedichiamo ogni goccia di sudore e ogni impegno a questa impresa. E’ quello che vogliamo fortemente e domani c’è una grande opportunità e dobbiamo andarcela a prendere. Bisogna avere la forza di completare l’opera».
Sulla sorpresa Sassuolo: «Sorpresa o rivelazione è una dicitura per chi va oltre le aspettative. Il Sassuolo non è andato oltre le aspettative. Il Sassuolo è una squadra forte e ben allenata. De Zerbi ha fatto un lavoro straordinario in un percorso di tre anni. E’ una squadra che ha un’identità, che gioca bene e che ha messo in difficoltà squadra importantissime. Noi conosciamo queste difficoltà ma allo stesso tempo la presenza mentale, la passione per raggiungere quello che stai cercando da tempo è tanto importante quanto l’espressione di gioco, il voler essere propositivi e il voler aggredire. Dobbiamo essere un tutt’uno col nostro obiettivo, con la voglia di raggiungere la salvezza».
Sulle ultime 19 gare, dal Sassuolo al Sassuolo: «Sono passate in mezzo quasi due salvezze. Nove partite per poter mettere noi stessi nella condizione di poterci salvare, poi una sospensione e altre dodici partite con mille difficoltà che valgono per tutti però noi non siamo diversi e le abbiamo condivise con le altre squadre. Eppure sei sempre stato lì con la voglia di poter raggiungere questa impresa. La squadra è cambiata intanto nella condizione di rendersi conto che erano due campionati in uno, nella voglia di mettersi a disposizione mentalmente per poter raggiungere nuovamente un discorso legato alla salvezza. Nell’interpretazione di più modi di stare in campo, nella capacità di saper sfruttare tutta la rosa, nel valorizzare i giovani, nelle scelte e nelle strategie adottate sono cambiate molte cose. Tutto questo in funzione di un unico obiettivo che voi sapete bene».