Mattia Perin, portiere del Genoa, ha parlato ai microfoni di Sky Sport dopo la vittoria contro il Napoli.
ESULTANZA – «Io preferisco non esultare perché rischio di uscire dal momento presente che mi fa essere concentrato, sul pezzo, per questo tendo a non esultare. Inoltre la partita poi è lunga, può succedere sempre di tutto»-
PANDEV – «Goran per me è un campione incredibile. Non potete immaginare che campione ha, non riesco a descriverlo. Si allena sempre al massimo, mai una parola fuori posto. Poi ti domandi perché ha vinto tutto: lo spessore umano viene prima del campione. È una cosa che ho visto anche alla Juve, i campioni hanno uno spessore umano speciale. L’umiltà è la cosa che non dobbiamo perdere, è il dogma che abbiamo nello spogliatoio. Siamo ambiziosi, ma il primo valore è l’umiltà. Il mister ci ha detto che è un attimo passare da geni a somari».
NAZIONALE – «Sono umile, ma molto competitivo. Se non avessi il desiderio di andare in Nazionale non avrei neanche il fuoco per andare al campo e dare il 100%. Ovvio che stando un anno e mezzo fermo, giocando poco e passando per un altro infortunio ho perso delle gerarchie. Ma il c.t. mi conosce, sa cosa posso dare. So benissimo che ci sono degli ottimi portiere davanti in questo momento, ma ci proverò fino alla fine. Se strapperò un posto sarò molto contento. Sto lavorando per quello».
GARA D’ANDATA – «La settimana è stata alimentata dal fuoco che avevamo dentro per riscattare la prestazione dell’andata. Non come una vendetta, ma come una sorta di rivincita».