La prima cosa che i visitatori vedono entrando al numero 667 di Madison Avenue, a New York, 16° piano, è una gigantesca statua di Hulk. «Sta lì per ricordare alle persone di essere affamate e arrabbiate, mentre sorseggiano i loro cappuccini da 10 dollari». Gerald Cardinale, detto Gerry, sorride. Nel 2011, il Milan vinceva il suo ultimo Scudetto e il suo fondo RedBird Capital Partners non esisteva neppure. Nasce infatti nel 2014, quando il Milan è ancora di Silvio Berlusconi, il presidente più longevo nella storia rossonera: 29 anni, dal 20 febbraio 1986 al 13 aprile 2017. Un’era, tanti trofei: 28, di cui 8 Scudetti e 5 Champions League. Dopo Berlusconi c’è Li Yonghong, quindi – il 10 luglio 2018 – Paul Singer, fondatore di Elliott Management Corporation, acquista il 99,93% del Milan. Inietta oltre 700 milioni di euro nelle casse del club, il cui valore è triplicato. E ora cede la creatura rivitalizzata a Cardinale, che secondo Panorama ha un obiettivo stuzzicante: «Triplicare in un arco temporale medio il valore del portafoglio che ha in mano».
Gerry #Cardinale, ad di #RedBird, fondo vicinissimo all’acquisto del #Milan, ha festeggiato in Piazza Duomo lo Scudetto rossonero (via @corriere) pic.twitter.com/yz1IsdGK1o
— MilanNews.it (@MilanNewsit) May 30, 2022
La RedBird, da Tolosa a Moneyball
Domenica 22 maggio il Milan di Olivier Giroud ha vinto il suo 19° Scudetto, dopo ore in cui l’intera Milano assiste col fiato sospeso alla partita del Mapei Stadium. L’Inter resta a bocca asciutta, i tifosi del Diavolo si riuniscono in piazza Duomo. In incognito c’è pure lui, Gerry Cardinale, riconosciuto dal Corriere della Sera. Nove giorni dopo, martedì 31 maggio, la RedBird di Gerald Cardinale supera in volata Investcorp – la società del Bahrain che si è ritirata dalla trattativa – e il 53enne diventa il nuovo proprietario del Milan. Presenta un’offerta di 1,3 miliardi di euro. Elliott li accetta, si fa da parte e rimane come azionista di minoranza.
Cardinale aggiunge il Milan al suo portafogli, che comprende l’85% del Tolosa appena tornato in Ligue 1 e una partecipazione di 750 milioni di dollari in Fenway Sports Group, la società che controlla la maggioranza azionaria del Liverpool. E non solo: baseball (Boston Red Socks), hockey su ghiaccio (Pittsburg Penguins) e cricket (il 15% dei Rajasthan Royals, in India). Entusiasmo contagioso. Così Cardinale ha convinto un pezzo grosso di JP Morgan, Rob Klein, a entrare in RedBird. Così s’è preso il Tolosa, in collaborazione con Billy Beane. Sì, quel Billy Beane: ex giocatore di baseball, dirigente e, più che altro, l’ispiratore del celeberrimo Moneyball.
Billy Beane,US baseball executive famed for his statistically savvy approach to sporting success & who was the subject of the book &film Moneyball, has teamed up with Wall Street veteran Gerry Cardinale to launch the first “blank cheque” co. aiming to buy a sports franchise. pic.twitter.com/bGEcn4GgBI
— Ajay Bagga (@Ajay_Bagga) July 29, 2020
Chi è Cardinale: Philadelphia e il canottaggio
Cardinale ha dei legami con l’Italia. I suoi nonni sono emigrati negli States e lui è cresciuto nella Main Line di Philadelphia, i sobborghi ricchi occidentali, quelli di Holden Caulfield e in Americanah, di Chimamanda Ngozi Adichie (il libro preferito di Brwa Nouri). Cardinale studia, prima ad Harvard, poi a Oxford dove ottiene un Master in filosofia, politica ed economia. Si divide tra business e… il canottaggio: in Inghilterra gareggia sia nella Royal Henley Regatta che nella leggendaria Boat Race sul Tamigi, in cui si sfidano le due odiate università rivali di Oxford e Cambridge.
Quindi Cardinale entra nel mondo del lavoro dalla porta principale: Goldman Sachs, ovvero la seconda banca d’affari al mondo per fatturato. Qui nelle sue mani circola un patrimonio di oltre 100 miliardi di dollari. È l’inizio di un ventennio di carriera nel private equity, durato fino al 2014. Perché è qui che Gerry Cardinale si mette in proprio e fonda RedBird, che oggi amministra 6 miliardi di investimenti. Diversificati in più settori: dai media alle telecomunicazioni, dai beni di consumo ai servizi finanziari.
Con RedBird il #Milan torna proprietà di un soggetto con nome da volatile oltre 40 anni dopo Felice Colombo, il presidente della Stella (e della prima retrocessione in serie B).
— Giuseppe Pastore (@gippu1) May 31, 2022
Gli altri americani in Italia…
Gerald Cardinale è l’ennesimo proprietario americano in Serie A. Dopo la Roma dei Friedkin a loro volta successori di James Pallotta, dopo la Fiorentina di Rocco Commisso. Dopo lo Spezia di Robert Platek che ha rilevato il 100% da Gabriele Volpi. E dopo il fondo 777 Partners, che da Miami ha acquistato il Genoa dopo 18 anni di presidenza di Preziosi, da luglio 2003 al 22 settembre 2021. Poi l’Ascoli (il 31% del quale appartiene a North Sixth Group), la Spal dell’avvocato Joseph Joe Tacopina (che aveva già provato – senza successo – ad acquistare il Catania), il Parma di Kyle Krause, il Venezia di Duncan Niederauer, il Cesena di Robert Lewis e John Aiello e volendo il Bologna del canadese Joey Saputo. L’ultimo era Stephen Pagliuca, che ad aprile è diventato il nuovo socio di maggioranza dell’Atalanta. Ora c’è Cardinale, dal canottaggio e Hulk al Milan.