«Da bambino credi che i sogni si realizzino desiderando qualcosa con tutto te stesso. Crescendo ho capito che la vera forza è trasformare i propri sogni in obiettivi e lavorare ogni giorno per raggiungere quello che desideri. Un sogno non si realizza, ma diventa un punto di partenza per continuare a crescere e sfruttare nuove opportunità che ti permettono di sognare ancora qualcosa di più bello». Con queste parole Gianmarco Di Biase, attaccante di 17 anni, ha provato a spiegare l’emozione di trovarsi al J Medical per svolgere le visite di routine e poi firmare un contratto con uno dei club più importanti d’Italia. La Juventus, appunto. E soltanto dopo sei mesi dal suo approdo nel calcio dei grandi.
La scalata parte dalla Juventus Next Gen
Un colpo di mercato che oggi dice poco ai tifosi bianconeri. La verità è che solo tra qualche anno potremmo capirne la portata. Pensiamo ai vari Fagioli, Miretti, Soulé, ma anche Samuel Iling-Junior, tutti arrivati in Serie A passando dalla seconda squadra bianconera che gioca in C. La Juventus Next Gen, alla quale Gianmarco Di Biase sarà aggregato a partire dalla prossima stagione perché l’accordo (circa 350mila euro) prevede che resti in prestito alla Pistoiese, in Serie D, fino alla fine del campionato. Il club che l’ha cresciuto, dov’è esploso, e che adesso questo attaccante molto duttile (oltre 180 centimetri d’altezza, può giocare al centro o come ala) vuole riportare tra i professionisti.
Dopo il cambio di allenatore, con Luigi Consonni in panchina, Di Base ha avuto più spazio e nelle ultime 14 gare ha messo insieme 8 gol e 2 assist, diventando il più giovane marcatore degli ultimi 85 anni della società toscana. Così già prima di Natale alcuni osservatori, in particolare del Torino, erano stati avvistati sulle tribune dello stadio Marcello Melani di Pistoia, mentre alcuni club di Serie A e B si erano interessati di lui contattando il direttore sportivo Gianni Rosati. Alla fine la Juventus è stata la più veloce di tutti.
Di Biase, chi è il 17enne su cui ha puntato la Juventus
Cresciuto con il mito di Cristiano Ronaldo, da quando ha saputo che avrebbe fatto parte in pianta stabile della prima squadra della Pistoiese in D, Gianmarco Di Biase è sceso in campo con una maglia arancione e il numero 14 che ha emozionato i tifosi più anziani, facendoli ripensare a Cruijff. Un paragone – ovviamente – più estetico che tecnico. Ma del resto erano anni che a Pistoia non si vedeva un talento di questo genere, strappato alla concorrenza delle vicine Empoli e Fiorentina. Anche perché Di Biase ha mosso i primi passi proprio dalle parti dello stadio Castellani di Empoli, poi «l’Olandesina» ci ha puntato forte, e ha convinto lui e la famiglia a trasferirsi. Da lì è partito un percorso lineare, iniziato con l’under 15 e concluso con la convocazione allo scorso torneo di Viareggio (dove nel corso della storia sono passati campioni assoluti). Un percorso fatto di tanti sacrifici. L’importante è che resti fedele alle sue parole: «Questo sogno – ha detto – è un punto di partenza». E infatti ci sarà da lavorare ancora più sodo.