5° – Roberto Carlos
A seguire, un altro terzino sudamericano che si aggiunge all’Olimpo dei Mille: Roberto Carlos. Bandiera della Nazionale verdeoro e del Real Madrid, il numero 3 brasiliano conta anche esperienze in Italia (con l’Inter), Turchia (Fenerbahçe), Russia e India. È approdato in Europa, dove ha vinto tutto, dopo aver iniziato la carriera in Brasile con le maglie di União São Joao e Palmeiras. In totale è sceso in campo per ben 1104 volte.
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4° – Javier Zanetti
Il simbolo della storia interista è il calciatore di movimento con più presenze della storia: 1114, arrivate in gran parte con la maglia nerazzurra (858), a cui vanno a sommarsi le volte in cui è sceso in campo con le maglie di Talleres e Banfield, in Argentina ad inizio carriera, e con la Seleccion Albiceleste (145): quest’ultimo, altro record detenuto da Pupi.
3° – Ray Clemence
Il podio è tutto composto da numeri uno: sul gradino più basso sale Ray Clemence, leggendario portiere inglese bandiera di Liverpool, Tottenham e Nazionale, con 1118 partite ufficiali. Lo storico calciatore britannico si è spento di recente, a causa di un cancro con cui conviveva da anni.
2° – Rogerio Ceni
Medaglia d’argento per ‘O Mito, Rogerio Ceni, portiere brasiliano che, tra São Paulo e Seleçao, ha registrato ben 1227 presenze, condite per di più da 129 reti, che lo hanno reso il portiere più prolifico della storia del calcio.
1° – Peter Shilton
Il recordman assoluto è il portiere inglese Peter Shilton, che ha raggiunto quota 1390 partite distribuite sul numero (impressionante) di 31 anni di carriera, tutti trascorsi oltremanica, in Inghilterra. Di queste, 125 sono arrivate con la nazionale dei Tre Leoni, con cui prese parte a tre Mondiali e due Europei. Eterno.
Nota di merito
Sono meritevoli di una menzione anche Xavi Hernandez, Clarence Seedorf, Andoni Zubizarreta, Dani Alves e Ian Callaghan, vere e proprie leggende del gioco, che hanno sfiorato l’incredibile traguardo, senza però riuscire a superare le 1000 partite con i rispettivi club e Nazionali maggiori. Contando anche le selezioni giovanili, però, anch’essi rientrano nel cosiddetto Olimpo dei Mille.