Chi lo conosce bene parla di un ragazzo casa, scuola. Uno che studia e si allena, che segna e sogna. Timido timido davanti al Chelsea. Cesare Casadei fa il centrocampista, gioca nell’Inter, ha 19 anni e nell’ultimo mese è finito in mezzo a diversi affari. Da possibile moneta di scambio per arrivare a Bremer a obiettivo di Tuchel. Pare che i Blues siano pronti a spendere diversi milioni, e quindi ci si chiede: «Ma se è davvero così forte, perché Casadei non resta all’Inter?». Mistero. Intanto ecco una parentesi sui 2003 più forti d’Italia. Il prossimo potrebbe essere il loro anno.
I 2003 più forti d’Italia
Cesare Casadei
Partiamo da lui, ancora a caccia dell’esordio tra i pro’. Titolare nell’Under 19, l’anno scorso ha segnato 16 gol in 39 partite con la Primavera nerazzura. Trequartista, mezzala, play, in mezzo si prende diverse responsabilità. Il Chelsea è pronto a investire parecchio, e quando i Blues puntano un azzurro di solito va a finire bene: Vialli, Di Matteo, Cudicini, Casiraghi, Zappacosta, Jorginho, Sarri, Conte, Ancelotti, Ranieri, Zola. Nel 2021-22 ha chiuso l’annata con 17 gol e lo scudetto Primavera (gol in finale contro la Roma). Per lui anche una panchina in Serie A. Nessuno ha dubbi: si farà.
Diego Coppola
Kumbulla, Lovato e lui? Diego Coppola è l’ennesimo centrale sfornato dal Verona. Uno di quei ragazzi che prendi a un credito al fantacalcio. L’anno scorso ha giocato dal 1′ un paio di partite, tra cui l’ultima contro la Lazio all’Olimpico. Un metro e 92, forte fisicamente, gioca a Verona da quando ha 9 anni. Da bambino andava al Bentegodi. Ai tempi dell’U16, contro il Venezia, ha segnato un gol partendo da centrocampo dopo aver scartato tutti. Tudor stravedeva per lui.
Fabio Miretti
La Juve del futuro passa dai piedi di Miretti, play di qualità inserito da Allegri in prima squadra già dall’anno scorso, sei partite tra i grandi e tanti applausi. Accanto all’idolo Chiellini. «È uno che sa giocare bene a calcio, per questo è qui». Parola di Max. Da piccolo vinceva trofei da miglior giocatore in giro per l’Europa. Sui social gira ancora una distinta di una finale a Vienna, o un articolo di giornale in cui c’è scritto che ha segnato 177 gol nei Pulcini della Juve. L’anno scorso si è spinto fino alle semifinali della Youth League, uscendo contro il Benfica poi campione. Talento dal futuro assicurato.
Giorgio Scalvini
Scalvini indossa il 42 per un motivo: è la somma dei giorni di nascita dei suoi parenti stretti. Centrale elegante col senso del gol, a giugno ha debuttato in nazionale contro la Germania. Vanta già 18 partite e un gol in Serie A con l’Atalanta, la squadra che l’ha formato. Uno dei tanti giovani ‘made in Zingonia’ che arricchiscono il nostro calcio da una trentina d’anni, anche di più. Gasperini l’ha fatto debuttare a 17 anni contro l’Udinese, e da quel giorno si è guadagnato sempre più spazio. Si ispira a Thiago Silva, il suo percorso ricorda quello di Bastoni. Il futuro è dalla sua.
Da Gnonto ad Ambrosino
Di Gnonto abbiamo già parlato molto (leggi qui la nostra intervista). L’anno scorso è stato il 2003 con più minuti giocati (1505), gol segnati (10) e assist serviti (5). Campione di Svizzera con lo Zurigo, quattro partite e un gol con l’Italia, ha iniziato la stagione siglando un gol al Linfield nei preliminari di Europa League. È sul taccuino di diverse big. Altri talenti da segnalare: Christian Volpato (fantasista della Roma, tre partite e un gol in Serie A), Marco Nasti (attaccante cresciuto nel settore giovanile del Milan, ora in prestito al Cosenza in Serie B), Duccio Degli Innocenti (centrocampista dell’Empoli, 11 gol in Primavera nel 2021-22), Tommaso Baldanzi, anche lui dell’Empoli, trequartista dal bel piede (entrambi ce li racconta Antonio Buscè, con cui hanno vinto un campionato Primavera). Mattia Zanotti (terzino dell’Inter) e Samuel Giovane (centrocampista della Dea in prestito all’Ascoli).