7) Wesley SNEIJDER
[immagini Soccernews]
È di 6.000 euro l’ammontare dei danni prodotto dalla sbronza dell’olandese. Dopo aver alzato il gomito, l’ex calciatore ha iniziato a danneggiare una macchina, salendo sul tetto e prendendo a calci il parabrezza. Alla fine ha risarcito il proprietario della vettura.
8) Adrian MUTU
[intervista al Corriere Fiorentino]
Stava per rientrare dalla squalifica di nove mesi per uso di sibutramina, ma un cameriere si mise di traverso. Colpa di un «conto aperto» e di una bottiglia di vino non pagata. Il proprietario del locale provo a fare chiarezza, ma Mutu non mollò la presa sul cameriere, che rispose per le rime. A quel punto, il romeno sferrò un colpo in faccia al ragazzo, preso successivamente a calci. «Ho visto Mutu questa mattina ed è meglio che non dica cosa gli ho detto perché siamo in fascia protetta», commentò l’allora presidente viola Andrea Della Valle.
9) Jamie VARDY
[intervista a A Day Magazine]
A parlare del vizio dell’alcol in termini recenti dell’attaccante del Leicester è stato l’attuale presidente della società inglese: «Veniva ubriaco agli allenamenti, io non l’ho saputo fino a quando qualcuno non mi ha detto che veniva al campo in condizioni pessime. Gli chiesi cosa volesse fare della propria vita e se avesse continuato a comportarsi in quella maniera gli avremmo fatto scadere il contratto. Mi rispose che non sapeva cosa fare della sua vita. Così gli ho chiesto: ‘Qual è il tuo sogno? Come pensi che dovrebbe essere la tua vita? Dovresti riflettere attentamente su ciò che vuoi fare per il club. Ho investito su di te, quindi devi ricambiare la mia fiducia. Dopo questo colloquio ha semplicemente smesso di bere e ha iniziato a lavorare duro in allenamento».
10) Leite ADRIANO
[intervista a R7]
«Solo bevendo trovavo la felicità», raccontò l’attaccante brasiliano. «La morte di mio padre mi ha distrutto. Mi sentivo solo. Non sapevo come nascondere il mio disagio. Arrivavo sempre ubriaco agli allenamenti. Non volevo mostrare la mia situazione, ci tenevo a non saltare gli allenamenti. Eppure poi mi presentavo in quello stato e così lo staff mi portava a dormire in infermeria. L’Inter mi copriva, diceva alla stampa che ero infortunato, che avevo problemi fisici. Poi ho capito che la gente che avevo intorno era un problema: gli amici non mi hanno mai aiutato. Mi portavano sempre alle feste con donne e alcol, non pensando a nient’altro. Tornando in Brasile ho rinunciato ai milioni ma ho ritrovato la felicità».
11) Radja NAINGGOLAN
[intervista al Corriere dello Sport]
Una vita spericolata, vissuta al massimo. Così si può descrivere l’esistenza calcistica del belga. «Io la penso così: essere me stesso è il miglior esempio, in un mondo pieno di finti e lecchini. Ogni tanto qualche bicchiere lo bevo, mi piace, ma so quando lo devo fare e quando no. Se passo una serata in allegria con i miei amici non faccio male a nessuno, l’importante è fare bene il proprio lavoro. La sbronza più bella: vino, birra, mirto o sambuca? Sambuca».
12) Gary MEDEL
[intervista a Chilevisión]
«Non bevo alcol da quando ho 18 anni, da quando i Carabinieri mi hanno fermato», così il Pitbull ha ammesso di aver rinunciato al vizio alcolico. L’evento a cui si riferisce è il seguente: salì sul marciapiede in Barrio Bellavista a Santiago mentre guidava la propria vettura, finendo in una stazione di Polizia con una distorsione al ginocchio.
13) Andrea PIRLO
[Penso Quindi Gioco]
Indizi delle serate di Pirlo direttamente dal suo libro: «Qualche bella speranza me la sono concessa in carriera. Di quelle che ti guardo allo specchio e ti vedo alto, bello, biondo e con gli occhi azzurri, il momento perfetto per ubriacarsi è dopo un trionfo. Nel primo caso si pensa, nel secondo si rutta».
14) Massimo ODDO
[intervista Mediaset]
«Non capisco più niente», esordì così in diretta il laterale pochi minuti dopo la conquista del Mondiale 2006, intervistato al termine della partita. «È che ci hanno messo una cesta di birre nello spogliatoio, hanno sbagliato… tatticamente sono stati proprio… un disastro», disse tra le risate generali. «La medaglia? È d’oro massiccio». Una delle immagini cult di quella spedizione azzurra.