«Se avrò bisogno di dire qualcosa, riprenderò a scrivere e pubblicherò una nuova canzone», è una frase che non ti aspetti da un difensore della Nazionale. Giorgio Cittadini è un ragazzo puro, che ama rimanere al suo posto e che porta dentro una marea di pensieri. I suoi 21 anni li dimostra tutti, alternando fiducia in se stesso a fragilità. Durante la pandemia ha preso carta e penna, ha iniziato a mettere giù una canzone da cantare con il fratello per trascorrere il tempo. «Fin da piccolo adoro la musica – ha raccontato a Cronache – e alla fine del primo lockdown ho deciso che avrei fatto uscire il pezzo» perché era lui stesso a emozionarsi: «Solo ad ascoltare ciò che stavo cantando, mi venivano i brividi».
Cittadini ha pubblicato due canzoni con il nome d’arte di ‘Cilla’ e in questi giorni le abbiamo consumate su Spotify. Sono testi veri, pensati e sentiti. Una si chiama ‘Solo chi ne sa’ e inizia con giro di chitarra: «Mi sono detto che non mi sarebbe interessato cosa avrebbe pensato la gente. ‘La pubblico e basta’, sentivo la necessità di farlo. Mi piace che gli altri ascoltino cosa ho da dire». A novembre 2022 è arrivato anche il secondo singolo, ‘HOTEL’, «perché per me la musica è una valvola di sfogo. Non voglio fare il cantante, voglio fare musica soltanto se ho necessità di dire qualcosa». Cittadini, o meglio Cilla, è andato in studio con un produttore e ha inciso. Fregandosene delle possibile critiche. Racconta della giovane età, degli errori, della voglia di rendere orgogliosa la sua famiglia. Parla di amore, di amore spezzato e dei drammi di un ventenne. Della voglia di non avere rimpianti.
Dal settore giovanile dell’Atalanta alle voci in Serie A
Il primo a credere in lui tra i grandi è stato Gian Piero Gasperini nel gennaio 2022, quando lo ha fatto esordire contro l’Udinese. Pensare che a Cittadini è accaduto tutto davvero all’improvviso. «Quando sono salito in Prima Squadra, non ero ancora pronto per quel salto. Gasp mi ha tenuto, mi allenavo con loro e nel weekend scendevo in Primavera per disputare la partita». L’adattamento è facile, ma in campo il pallone corre velocemente: «Sei consapevole che sei lì per fare esperienza, non ti senti parte del gruppo e percepisci che sei ai margini, ma è normale. È proprio questa sensazione che ti fa venir voglia di spingere al massimo e fare sempre meglio, dicendo ‘Magari un domani…’». E poi l’esordio in A: «Ero in vacanza per Capodanno al Tonale, mi hanno chiamato chiedendomi di tornare a Bergamo e allenarmi con la Prima Squadra. Poi Gasperini è andato in conferenza stampa e ha parlato di me. Infine, durante la gara con l’Udinese, si gira e mi fa: ‘Vieni Cittadini che esordisci’. Pochi giorni prima ero in montagna!».
Cittadini è cresciuto nell’Atalanta e quest’anno ha disputato un grande campionato in prestito al Modena, in Serie B. È nato nel 2002 e alla sua prima stagione tra i professionisti – sebbene avesse già esordito in Serie A e in Europa League – ha colpito davvero tutti. Tanto che «a dicembre ho avuto un momento di alti e bassi, si parlava di me in ottica Serie A e ammetto che mi sono destabilizzato». Non ha problemi a spiegare quel momento: «Ho staccato un attimo la spina, sono rimasto fuori per alcune partite e quando sono tornato in campo a gennaio, ho ripreso e ho fatto molto bene. Mi sentivo in forma». Ma alla fine tutto è andato per il verso giusto: «Non ho comunque avuto difficoltà nell’adattarmi al calcio dei grandi. Modena è una città stupenda e c’erano tutte le carte in regola per fare una grande stagione, mi sono divertito».
La prima avventura tra i pro lo ha forgiato. Cittadini è entrato nel giro della Nazionale u-21 ed è stato convocato dal ct Paolo Nicolato per l’Europeo. «A Modena sono cresciuto, adesso mi sento davvero un calciatore. Prima ero un ragazzino che non sapeva bene cosa fosse. Dentro al campo mi sento migliorato nella lettura e nelle situazioni di gioco. Ad esempio, prima all’80° ragionavo in un modo, adesso so gestire meglio i momenti della partita». In maglia azzurra ha ritrovato alcuni compagni nelle giovanili dell’Atalanta: da Scalvini a Okoli, fino Cambiaghi. Un gruppo consolidato in cui lui è uno dei pochi volti nuovi: «Sono tutti bravi ragazzi, sto entrando in confidenza con loro. Abbiamo le carte in regola per fare un grande Europeo. La Nazionale è la ciliegina sulla torta di quello che fai nel club. La prima volta è stata a settembre contro l’Inghilterra, sono entrato nel secondo tempo». Giorgio Cittadini ha l’avvenire davanti. Ora l’Europeo u-21, poi un nuovo step per la sua carriera.