Il 5 agosto scorso, Giulio Maggiore è a colloquio col nuovo allenatore dello Spezia, Luca Gotti. Non gioca il giorno dopo, col Como, e perde la fascia da capitano. Ha già chiesto la cessione, si parlava del Torino di Jurić o della Fiorentina del suo ex tecnico, Italiano. Alla fine, a Ferragosto, la spunta la Salernitana. Maggiore saluta lo Spezia dopo 188 partite con le Aquile, 250 spaccate contando U17 e Primavera, 108 solo in Serie A. Dove lo Spezia arriva nel 2020 per la prima volta. O meglio, lo Spezia nasce nel 1906, fallisce nel 2008 ed “eredita” un titolo che la Figc definisce “onorifico” – quindi non uno Scudetto – dalla formazione dei Vigili del Fuoco che nel 1944 vince il campionato di guerra. Maggiore, dopo Claudio Terzi, è il capitano nel miglior momento di storia del (nuovo) Spezia. Ma c’è di più, come ha detto lui a La Gazzetta dello Sport: «Ho sempre tifato per lo Spezia, da piccolo andavo in Curva Ferrovia assieme a mio papà, mio zio e mio fratello».
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Giulio Maggiore, Milan, poeti
Giulio Maggiore nasce a Genova il 12 marzo 1998, un anno prima del norvegese Emil Bohinen, ex CSKA Mosca, con cui ora giocherà a centrocampo alla Salernitana. Quella di Maggiore è una storia di affezione a La Spezia: inizia qui a cinque anni, poi nel 2012 passa al Milan. Buffo, per chi come lui tifa per l’Inter. In ritiro a Pinzolo, però, un infortunio e la nostalgia di casa spingono Maggiore al dietrofront: torna in Liguria, nel Golfo dei Poeti, e riprende da dove ha lasciato. Giovanissimi, allievi, quindi in Primavera a partire dal 2014/15. L’anno dopo, Maggiore diventa titolare: gioca 23 partite in Primavera ed è protagonista con 4 reti al Torneo di Viareggio 2016, in cui lo Spezia esce in semifinale contro la Juventus. In quella squadra c’è pure Okereke, ma è Maggiore a essere seguito da Juventus e Roma. Così l’8 aprile 2016, mentre in Liguria il Genoa sta guadagnando sul campo un’Europa League poi tolta (a favore della Sampdoria) dalla licenza Uefa non concessa in tempo, Maggiore firma il suo primo contratto da professionista. Con lo Spezia.
🏆E’ di Giulio Maggiore il Goal Of The Year 2020! 🏆
⚽La rete contro il Bologna del numero 25 è stata la più votata sui social! pic.twitter.com/VlZA2lfbP5
— Spezia Calcio (@acspezia) January 8, 2021
Di Carlo, U20, l’esame di maturità
Quando Giulio Maggiore debutta con lo Spezia, il 20 settembre 2016, in trasferta a Trapani, ha 18 anni e il tecnico è Mimmo Di Carlo. È lui che allena la sopracitata Sampdoria nel 2011 e per poco (non fosse per il playoff col Werder Brema di Rosenberg) non porta i blucerchiati in Champions League. Prima del Doria, Di Carlo allena Pellissier e Davide Moscardelli al Chievo, dopo invece Livorno, Cesena e – dal novembre 2015 – lo Spezia. Magia. Qui Di Carlo prende il posto del croato Nenad Bjelica, elimina la Roma in Coppa Italia e porta le Aquile ai quarti, dove escono contro l’altra sorpresa del torneo, l’Alessandria. Ed è appunto Mimmo Di Carlo a dare fiducia a Giulio Maggiore. Che nel 2017 debutta in Coppa Italia e completa la trafila delle Nazionali giovanili: è già stato in U18, ora U19 e U20. Bonus: a maggio 2017 rifiuta la convocazione al Mondiale U20, perché deve sostenere l’esame di maturità. Non partecipa al torneo, in cui l’Italia – con Barella e Matteo Pessina, Cassata e Ghiglione, Mandragora e Orsolini, oltre a Luca Vido – arriva terza.
Spezia, Milan, Salerno
A settembre 2018, Maggiore firma un quinquennale con lo Spezia e l’anno dopo debutta pure in U21 (è il primo calciatore cresciuto nel vivaio bianconero). Prima della pandemia, il 26 gennaio 2020, ha già giocato 100 partite con le Aquile e cinque giorni dopo, 1° febbraio, indossa la fascia da capitano. Soddisfazione. A fine anno, lo Spezia di Vincenzo Italiano finisce terzo in Serie B, vince la finale playoff il 20 agosto contro il Frosinone e arriva per la prima volta in Serie A. Qui Giulio Maggiore debutta il 30 settembre 2020. Per attendere il suo primo gol, servono 17 turni. Poi, il 13 febbraio 2021, il Milan capolista è ospite al Picco e lo Spezia vince 2-0: un gol lo segna Simone Bastoni (nato a La Spezia) e l’altro Giulio Maggiore, capitano bianconero, contro la sua (unica) ex squadra. Destino. Ora che si trasferisce a Salerno, si chiude un idillio durato due anni di Serie A, un 15° e un 16° posto. Prima con Vincenzo Italiano, Galabinov e Nzola. Poi con Thiago Motta, Provedel e Verde e la chiusura dell’era Volpi, dopo 13 anni, con l’arrivo dei Platek.