5) Morgan DE SANCTIS
Nessuna frase estremamente maligna, solo un’uscita che acutizzò la tensione tra Roma e Juventus nella lotta Scudetto nel 2014: «[Lei era nella Juve del 1997-98 che vinse il campionato di Ronaldo e del rigore negato: che cosa pensava in quei giorni?] Che la sudditanza psicologica esiste. Sulla Juve occorre fare una valutazione generale: tutto quello che ha vinto nel calcio italiano non è proporzionale a quello che ha vinto all’estero. Ed è un qualcosa che fa riflettere… Il sistema italiano si muove con leggi non scritte in cui il potente ha sempre ragione e gli si può concedere tutto. Ho ancora nella memoria i flash dopo il primo rigore per il mani di Maicon e dopo il gol di Totti: è assurdo che 4-5 juventini debbano andare a protestare da Rocchi, che è bravissimo. È una situazione studiata che usano nei momenti d’indecisione».
6) Antonio CASSANO
«La Juventus non mi va a genio, molto probabilmente perché vince tanto. L’ho rifiutata tre volte perché là sono tutti inquadrati e io no», aveva dichiarato l’attaccante a Canale 5, proseguendo: «Sono contento di essere interista e la Juve era la squadra contro la quale provavo più soddisfazione a segnare. Lì vogliono solo soldatini, che vanno sempre dritti. Io sono uno che spesso esce dai binari».