Nelson de Jesus Silva ‘Dida’
Per Carlo Pellegatti, ‘Baghera la pantera’. In realtà, per un breve periodo, il portiere brasiliano classe ’73 si è affermato tra i migliori in circolazione. Ha vinto la Copa Libertadores con il Cruzeiro nel 1997, in finale contro i peruviani dello Sporting Cristal (0-0; 1-0). Poi Dida diventa il portiere titolare del Milan a partire dal 2002. E la prima stagione è da incorniciare: vittoria della Champions League nella finale di Manchester contro la Juventus. Parate decisivi sui rigori di Trezeguet, Zalayeta e Montero. Due stagioni più tardi c’è l’harakiri nella finale di Istanbul contro il Liverpool, ma la vendetta è servita nel 2007, sempre contro la squadra di Benitez.
È uno degli unici tre calciatori della storia, insieme a Ronaldinho e Cafù, ad essere riuscito a conquistare, almeno una volta, UEFA Champions League, Copa Libertadores, Coppa del Mondo FIFA, Copa America e Confederations Cup.
Ronaldo de Assis Moreira ‘Ronaldinho’
Come Sorín, anche lui ha compiuto il percorso inverso. Prima ha vinto la Champions League, con il Barcellona, nella stagione 2005-2006: 2-1 in finale sull’Arsenal di Wenger, in rimonta, grazie alle reti di Eto’o e Belletti. Dopo aver lasciato i blaugrana, per il Milan, si trasferisce successivamente al Flamengo e poi all’Atletico Mineiro. Proprio con la squadra di Belo Horizonte vince la Copa Libertadores, nel 2013, contro i paraguaiani dell’Olimpia Asunción. All’andata, il 18 luglio, finisce 2-0 per l’Olimpia (che gioca in casa). Ma al ritorno, il Mineiro compie una storica impresa: termina 4-3 dopo i tiri di rigore e la Copa finisce nella bacheca dell’Alvinegro.
Neymar da Silva Santos Júnior
Nel 2011, a neanche vent’anni, trascina il Santos alla riconquista della Copa Libertadores, trofeo che mancava addirittura dai tempi di Pelè, dal 1963.
In finale, apre le danze al ritorno (dopo lo 0-0 dell’andata) e spiana la strada al successo dei suoi: 2-1 finale contro il Peñarol. Due anni più tardi, Neymar passa al Barcellona per 88 milioni di euro. Nel 2015 vince la Champions League, andando di nuovo a segno in finale, questa volta contro la Juventus e siglando il gol del definitivo 3-1, la notte del 6 giugno a Berlino. I Blaugrana conquistano così il loro secondo Triplete nel giro di sei anni.
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Danilo Luiz da Silva
Per lui vale lo stesso discorso di Neymar. Segna il secondo gol dei brasiliani nella finale di ritorno tra Santos e Peñarol. Il terzino classe ’91, al contrario di O Ney, coglie il successo in Champions League con i rivali storici del Real Madrid, dopo essere passato dal Porto tra il 2012 e il 2015. Con i Blancos, addirittura, sono due le coppe conquistate, consecutivamente, nel 2016 e nel 2017, prima in finale con l’Atletico Madrid a San Siro (5-3 d.c.r.) e poi contro la Juventus a Cardiff (4-1).
Márcio Rafael Ferreira de Souza ‘Rafinha’
Ultimo, ma semplicemente per un motivo cronologico. Arriva prima alla vittoria della Champions League, nel 2012-2013, con il Bayern Monaco di Jupp Heynckes che batte il Borussia Dortmund (2-1) nella finale giocata a Wembley il 25 maggio.
Nel 2019 torna in patria al Flamengo, una sola stagione che gli basta per vincere la Copa Libertadores, in finale contro il River Plate, giocata a Lima il 23 novembre. Doppietta di Gabriel Barbosa Gabigol nei minuti finali che confeziona il 2-0 decisivo per i rossoneri e permette a Rafinha di diventare il decimo giocatore della storia a vincere sia la Champions League che la Copa Libertadores.