Non solo Final Four: lo 0-2 di Budapest con cui l’Italia ha aritmeticamente vinto il proprio girone di Nations League passa alla storia anche per il gol numero 1500 della storia azzurra, che coincide con il primo gol in Nazionale di Federico Dimarco. Ecco una carrellata delle altre cifre tonde, spesso abbinate a prime punte di eccellente qualità: Dimarco è il primo difensore a iscriversi a questo club esclusivo.
1) Lana (13′, Italia-Francia 6-2, 15 maggio 1910)
In principio fu Pietro Lana, attaccante del Milan soprannominato “Fantaccino” (piccolo fante), che ebbe l’onore di segnare il primo gol della storia della Nazionale Italiana il 15 maggio 1910 all’Arena di Milano contro la Francia, davanti a oltre 4mila spettatori. Per l’esattezza il primo di tre gol di un allegro 6-2 contro una Francia amatoriale, per nulla parente dello squadrone attuale. Così lo raccontò il Corriere della Sera del giorno dopo: “Lana, che ha avuto la palla da Boiocchi, con un fortissimo shot da 15 metri coglie di sorpresa il portiere francese”.
100) Baloncieri (16′, Svizzera-Italia 1-5, 30 gennaio 1927)
Diciassette anni e una guerra Mondiale dopo, l’Italia tocca quota 100 grazie ad Adolfo “Balon” Baloncieri, fuoriclasse del Torino, tra i più grandi calciatori italiani degli Anni Venti. L’occasione è una vittoria per 5-1 al Parc des Sports di Ginevra contro la Svizzera, dove Baloncieri apre le marcature in un pomeriggio di gloria per il tridente del Torino che compone insieme a Libonatti e Rossetti: tutti e cinque i gol della vittoria portano firme granata.
200) Orsi (56, Italia-Ungheria 3-2, 13 dicembre 1931)
Poco meno di cinque anni dopo, è il grande Raimundo “Mumo” Orsi a tagliare il traguardo dei 200 gol. Si gioca al Filadelfia di Torino nel pomeriggio di Santa Lucia ed è una partita di Coppa Internazionale, il torneo antenato dell’Europeo che metteva di fronte le più grandi squadre del continente: è già l’Italia di Vittorio Pozzo che dominerà il mondo negli anni Trenta e avrà proprio in Orsi, formidabile ala sinistra della Juventus di origini argentine (è nato ad Avellaneda), uno dei suoi massimi esponenti. Occhio al gol della vittoria, il numero 201, altrettanto famoso: lo segna al 90′ Renato Cesarini, il che porterà alla nascita di una fortunata espressione – “zona Cesarini” – che resiste ancora un secolo dopo.
300) Pasinati (58′, Italia-Belgio 6-1, 15 maggio 1938)
In piena preparazione per il Mondiale francese a cui arriviamo da detentori, battiamo facilmente il Belgio a San Siro. Il terzo gol del pomeriggio, il numero 300, è siglato dal centrocampista della Triestina Piero Pasinati, grande amico di Nereo Rocco che era nato nel suo stesso condominio. Pasinati partirà titolare nella prima partita del Mondiale 1938 contro la Norvegia, che però sarà la sua unica presenza in quel torneo: quanto basta, comunque, per poter dirsi campione del mondo.
400) Muccinelli (53′, Italia-Belgio 3-1, 5 marzo 1950)
Straziati dalla Seconda Guerra Mondiale, orfani del Grande Torino, gli azzurri riprendono faticosamente la strada, attesi dal decennio sportivamente durissimo degli anni Cinquanta. Il gol numero 400, nuovamente segnato al Belgio, porta la firma di Ermes Muccinelli, “Freccia d’Oro”, piccolo (1,63 d’altezza) e velocissima ala destra della Juventus che il 5 marzo 1950 al Comunale di Bologna segna i suoi primi due gol in azzurro (il secondo è il numero 400). E finalmente abbiamo un video!
500) Corso (59′, Italia-Israele 6-0, 4 novembre 1961)
Play-off di qualificazione a Cile 1962: abbiamo già vinto l’andata 4-2 a Tel Aviv e, visto anche il modestissimo valore degli avversari, il return-match di Torino è una formalità. Dopo aver incantato il pubblico israeliano con la sua abilità sui calci di punizione, Mariolino Corso segna un gol da prima punta per portare il risultato sul 3-0. Per il giovane attaccante dell’Inter, ancora poco più che ventenne, sembra l’inizio di una luminosa carriera in Nazionale: ma quello sarà appena il suo terzo e penultimo gol in maglia azzurra.
600) Anastasi (31′, Italia-Jugoslavia 2-0, 10 giugno 1968)
Certamente il gol più prestigioso di questa galleria di cifre tonde: il gol del 2-0 nel replay della finale europea 1968, che mettiamo al sicuro grazie a questo pezzo di bravura del 20enne “Petruzzu”, attaccante del Varese già promesso alla Juventus, qui al suo primo gol in Nazionale. Gli spalti dell’Olimpico si riempiono della luce delle torce infuocate per festeggiare il nostro primo titolo dopo la Seconda Guerra Mondiale: campioni d’Europa!
https://www.youtube.com/watch?v=rhTSmC0eqK4
700) Graziani (73′, Italia-Jugoslavia 3-0, 25 settembre 1976)
Amichevole a Roma per una delle ultime Nazionali guidate in coppia da Fulvio Bernardini ed Enzo Bearzot, prima che il grande “Fuffo” ceda il passo al più giovane collega. Vinciamo 3-0 contro la forte Jugoslavia con una squadra a trazione torinese, in omaggio alle due squadre che domineranno a passo da record il campionato 1976-77. La doppietta dello juventino Bettega è inframezzata dal 2-0 del torinista Ciccio Graziani, il 700° gol della storia azzurra.
800) Paolo Rossi (44′, Italia-Messico 5-0, 4 febbraio 1984)
In questa rassegna di grandi attaccanti non poteva mancare Pablito, che fa 800 nel febbraio 1984 in un festoso 5-0 al Messico allo Stadio Olimpico. Un gol-manifesto della classe e della scaltrezza di Rossi, che si smarca benissimo sul secondo palo e si fa trovare pronto ad appoggiare in rete a porta vuota la difettosa uscita del portiere messicano sul cross di Cabrini. Sarà la seconda – e certamente la meno famosa – delle sue due triplette in azzurro: la prima, ovviamente, ce la ricordiamo tutti.
900) Schillaci (78′, Norvegia-Italia 2-1, 5 giugno 1991)
Di Totò Schillaci tutti ricordiamo lo stato di grazia in cui si trovava al tempo delle Notti Magiche di Italia ’90. Il suo unico gol non segnato in un Mondiale coincide con una brutta sconfitta, che pregiudica il cammino verso Euro 1992, ma quantomeno è buono per le statistiche: cross del sampdoriano Attilio Lombardo e gol numero 900, segnato a Oslo, nonché l’ultimo in azzurro del piccolo attaccante palermitano.
1000) Vieri (49′, Italia-Moldova 3-0, 29 marzo 1997)
La carriera da predestinato di Bobo Vieri sta tutta in questo dato: esordio in Nazionale nel marzo 1997, a Trieste contro la Moldova, e subito gol. E non un gol qualsiasi, bensì il numero 1000 della storia azzurra: un sinistro di potenza a chiudere i conti contro un avversario modesto, dopo che nel primo tempo avevano già segnato Zola e Paolo Maldini, per la gioia del papà Cesare seduto in panchina.
1100) Delvecchio (67′, Italia-Irlanda del Nord 2-0, 3 giugno 2003)
In un’amichevole organizzata a Campobasso in segno di aiuto e solidarietà con le vittime del terremoto in Molise dell’ottobre precedente, l’Italia di Trapattoni liquida con un gol per tempo l’Irlanda del Nord. Delvecchio segna l’ultimo dei suoi 4 gol in azzurro con un bell’esterno sinistro sull’uscita del portiere.
1200) Toni (46′ pt, Italia-Portogallo 3-1, 6 febbraio 2008)
In quest’amichevole a Zurigo di preparazione a Euro 2008, i campioni del mondo in carica battono 3-1 il Portogallo di Cristiano Ronaldo. Due terzi dei nostri gol hanno l’accento napoletano e portano la firma di Quagliarella e capitan Cannavaro; il gol statisticamente più importante della serata, il numero 1200 della storia azzurra, lo mette a segno Luca Toni con una zampata da opportunista dopo l’errore in uscita di Ricardo. È il suo penultimo gol in azzurro.
1300) Giaccherini (1′, Italia-Haiti 2-2, 11 giugno 2013)
In trasferta brasiliana per preparare la Confederations Cup, a Rio de Janeiro l’Italia di Prandelli incappa in un trascurabile 2-2 contro Haiti buono solo per una doppia statistica: il gol numero 1300 della Nazionale messo a segno dallo juventino Emanuele Giaccherini dopo appena 18 secondi, il che fa di questa rete anche la più veloce della storia azzurra, un secondo meglio di Salvatore Bagni in Italia-Messico 1984 (vedi gol numero 800).
1400) Quagliarella (35′, Italia-Liechtenstein 6-0, 26 marzo 2019)
A Parma ci sbarazziamo del Liechtenstein con un 6-0 che serve soprattutto a celebrare la terza giovinezza di Fabio Quagliarella, che a fine stagione si laureerà capocannoniere del campionato con la Sampdoria a 36 anni suonati. Con i due rigori segnati nel primo tempo (il primo coincide con il gol numero 1400) Quagliarella diventa anche il marcatore più anziano della storia azzurra, il primo over 36, migliorando il record appartenente a Christian Panucci.