Per un figlio di un operaio e di una casalinga la prima soddisfazione è di avere nel cassetto un paio di lauree. Se poi hai la possibilità di giocarti il decimo posto a San Siro tanto meglio. Luca Gotti stasera tornerà lì dove tutto è cominciato. Come riportato dalla Gazzetta dello Sport, il tecnico dell’Udinese ha pensato di allenare a 31 anni, nel ‘98, partendo dai giovanissimi del Milan. Non male per uno cresciuto a Porto Viro, piccolo paese in provincia di Rovigo e che è arrivato sulla panchina friulana quasi per caso. Dopo aver sostituito Tudor, che non aveva un gran feeling con la squadra, ha rimesso a posto le cose con semplicità.
Questione di feeling
Non si è inventato nulla, palla a De Paul che costruisce lui. Con lui l’argentino è rinato, ha scoperto la duttilità, giocando da trequartista, mezz’ala e regista e soprattutto ha trovato quella leadership che gli era sempre mancata in carriera. La difesa, sempre fuori posizione con Tudor, ora sembra un’orchestra, con solisti da paura come Nuytinck. La sua squadra ha sofferto davvero solo contro Sassuolo e Roma. Certo, per un periodo i risultati non sono arrivati, ma le prestazioni si sono viste. Gotti è uno che parla poco e lavora tanto. I suoi giocatori lo adorano, lo hanno detto spesso, in società lo stimano. Non resta che alzare l’asticella e prendersi già da inizio marzo una fetta di salvezza. Magari proprio contro il Milan, il primo club a dargli fiducia.