Gravina sul campionato: «Senza giocare i club perdono 700 milioni»

by Redazione Cronache

Gabriele Gravina, presidente della Figc, ha parlato ai microfoni di QSVS, riguardo l’inizio del campionato. Di seguito le sue parole.

INIZIO CAMPIONATO –  «Il 3 maggio è una data che abbiamo ipotizzato, è in linea con quello che abbiamo progettato, ma è la data più probabile, non abbiamo certezza. Il calendario vede la chiusura anche il 30 giugno, ma è evidente che avremo bisogno di qualche giorno in più, che comprende anche luglio. Chiederemo proroga riguardo i contratti e speriamo ci venga data la possibilità. L’auspicio e l’augurio è quello di terminare il campionato italiano. Non dobbiamo dimenticare che ci sono anche le competizioni europee e gli impegni delle nazionali, con la Uefa che ha indicato una finestra nella quale si giocheranno i play off per Euro 2020».

TERMINARE IL CAMPIONATO QUI – «L’ipotesi di chiudere qui il campionato non l’abbiamo mai presa in considerazione, per più ragioni. Togliendo il calcio daremmo un messaggio negativo anche a tutti i tifosi ed agli appassionati che si aspettano una ripartenza. Sono ottimista per il lavoro dei medici e degli operatori sanitari, che stanno provando a dare all’Italia un domani diverso. Dobbiamo crederci, dobbiamo farlo con convinzione. Il 3 maggio dobbiamo essere convinti di partire, poi se non potrà accadere allora lo faremo il 10 o il 17. L’aspetto economico è secondario rispetto alla speranza che vogliamo dare agli italiani, ma sicuramente parliamo di una cifra vicina ai 700 milioni di euro che perderebbero i club italiani».

ITALIA – «Noi stiamo vivendo un momento difficile e non parlo per il calcio ma per tutta la nazione, sotto tanti profili. Da questa esperienza, che credo durerà un po’ di tempo, lo sport deve uscire con una capacità di autoriformarsi, per trovare una nuova linea di riforma complessiva, riguardo diritti, calendari, nazionali e tutto quanto. Questo momento di riflessione ci deve far capire che in passato qualcosa è stato sbagliato. Qui si vedrà la forza della classe dirigente del nostro paese. Se il calcio riparte vuol dire che sta ripartendo il paese»

DEADLINE – «Una deadline ideale è il 30 giugno, però dobbiamo essere realisti e quando c’è emergenza c’è anche in questo settore. Speriamo che ci sia armonia e condivisione con i massimi organismi internazionali. L’idea è quella di poter arrivare anche al 30 luglio».

COPPA ITALIA – «Nel nostro calendario stiamo inserendo semifinali e finali di Coppa Italia, perché da qui viene fuori anche una squadra che partecipa all’Europa League. Dobbiamo quindi capire che la Coppa italia deve disputarsi, ma se non sarà possibile daremo risalto ad un format diverso».