Nel 2014, Hany Mukhtar è campione d’Europa U19 con la Germania di Brandt e Joshua Kimmich (oltre a Selke, Marc Stendera e Öztunalı) in finale col Portogallo di André Silva. L’anno dopo, sempre Mukhtar segna all’Italia nel Torneo Quattro Nazioni, a Frosinone. Vincono gli Azzurrini di Chicco Evani, con gol di Gagliardini e Garritano: in panchina ci sono pure Cragno e Bernardeschi. Oggi, Bernardeschi è campione d’Europa in carica e ha ritrovato Hany Mukhtar in MLS, il 7 agosto scorso. Il Toronto di Criscito e Insigne vince 3-4, Berna e Mukhtar segnano entrambi. Non una novità. In tanti hanno segnato triplette negli States: l’ex genoano Lassiter nel 1996, Landon Donovan e Nkufo, Henry e Di Vaio. Ancora, Robbie Keane e Lamah, Villa, Vela e Higuaín. L’ex torinista Josef Martínez ne ha fatte sei e Giovinco (4) più di Ibrahimović (3). Hany Mukhtar ne ha realizzate due. L’ultima il 31 agosto scorso. La prima, invece, il 17 luglio 2021: tre gol in sei minuti ai Chicago Fire. È la più veloce nella storia della MLS. Pure per questo l’hanno paragonato a Erling Haaland.
OMG! 😱
That’s a hat trick for Hany Mukhtar within a six minute span! #NSHvCHI pic.twitter.com/U35mDPBEIt
— Major League Soccer (@MLS) July 18, 2021
Hany Mukhtar e la Juve di Germania
Hany Abubakr Mukhtar nasce nel marzo 1995 a Berlino, da padre sudanese e madre tedesca. Ha 7 anni e inizia a giocare a calcio a Marienfelde, periferia sud-est della capitale tedesca, dove un tempo si ospitavano i rifugiati da una Germania all’altra, nei pressi del Muro. Nel 2002, Mukhtar passa all’Hertha, con cui firma nel 2012. Esordisce nel 2012 e diventa il più giovane debuttante nella storia dei biancoblù, il cui soprannome – Die Alte Dame, “vecchia signora”, è lo stesso della Juventus. Diciassette anni e sei mesi. A questo punto l’Hertha, allenato dall’olandese Jos Luhukay, finisce in testa alla Zweite Liga e così torna in Bundesliga dopo un anno di purgatorio. E Mukhtar può debuttare, all’Allianz Arena, in una sconfitta contro il Bayern (doppietta di Mandžukić e gol di Mario Götze). Giocherà altre nove partite coi berlinesi, assieme tra gli altri ad Adrián Ramos e Pierre-Michel Lasogga. Poi, nel gennaio 2015, qualcosa si rompe. Hany Mukhtar rescinde e firma col Benfica. A Lisbona viene aggregato ovviamente al Benfica B. Qui trova Ederson e Rubén Dias, Lindelöf e il veronese Dawidowicz, Renato Sanches e Luka Jović. Ma non trova troppo spazio.
⚽⚽⚽ in 16 minuti #Mukhtar ha segnato un #hattrick
🌟 Record assoluto in #MLS
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🎥 credits MLS#nashvillesc #mls #MLSMI pic.twitter.com/6lUiuDvCpi— MLS Soccer Magazine Italia (@mlsmagita) July 18, 2021
Hertha, Champions League e Carpi
Così, ad agosto 2015, Hany Mukhtar viene girato in prestito a Salisburgo. Pure qui a centrocampo c’è concorrenza, tra Naby Keïta e l’ex laziale Valon Berisha, Valentino Lazaro e gli attaccanti: lo spagnolo Jonathan Soriano e il sudcoreano Hwang Hee-chan, oggi al Wolverhampton (e non c’entra coi due Hwang dell’Olympiakos). Fatto sta, in casa Red Bull Hany Mukhtar gioca 15 partite, però vince Bundesliga e Coppa d’Austria, che si sommano a campionato e Coppa vinti l’anno prima in Portogallo a Lisbona. Due double in due anni, sarà record? A ogni modo, nell’estate 2016 Mukhtar cambia ancora: «Un anno sono al Benfica, l’anno dopo in Danimarca. Dalla Champions League al Brøndby. Sarò onesto, non è quel che avevo immaginato». La periferia di Copenhagen però gli fa bene. Al primo anno 9 gol, 10 al secondo, 7 al terzo. Del resto, il tecnico qui è tedesco, Alexander Zorniger, e in squadra c’è del talento. Tipo Teemu Pukki, finlandese, che in quattro anni fa 72 gol e si trasferisce al Norwich. Tipo Kamil Wilczek, polacco, che prima di giocare qui in Danimarca ha fatto sei mesi (tre presenze e zero gol, meteora) al Carpi in Serie A nel 2015/16, con Lasagna e Mbakogu. Lo ricordavi?
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«Ascolto persino musica country»
Ora, nell’estate 2019 Hany Mukhtar lascia la Danimarca. Sbarca oltreoceano, in Tennessee, dove nel 2016 nasce una franchigia gialloblù a Nashville. «Quando me ne hanno parlato, il club non era nemmeno in Major League Soccer. Il loro d.s. mi ha però detto che avrebbero voluto costruire la squadra intorno a me – racconta Mukhtar in un’intervista a Sport 1 – arrivare a Nashville da berlinese è tosta. Mi sono ambientato, mi trovo bene e ascolto persino la musica country». Ich bin ein Berliner, no? Che poi, tra l’altro, dal 2007 in MLS esiste una regola, la Beckham rule, che prevede un salary cap. Solo tre calciatori per squadra possono guadagnare più alte del tetto fissato. Mukhtar è uno di questi. Da acquisto più costoso del Nashville (2,7 milioni) a investimento ripagato: 5 gol nel 2020, 19 l’anno scorso, ora siamo a 26 reti in 34 partite. E giù di – altri – paragoni con Haaland.