Arrivato negli scorsi giorni all’Hellas Verona dall’Udinese, Antonin Barak si è presentato alla stampa. Queste le sue parole:
UDINESE – «Sono contento di poter essere qui, perché alle prime voci sul Verona ero convinto che potessi far bene. L’Udinese è il passato: ho sempre avuto un buon rapporto con tutti, e sono contentissimo di poter cominciare un nuovo capitolo nella mia carriera. Speriamo di poter fare tutti bene. No, all’inizio non se ne parlava. È stato un trasferimento difficile, l’Udinese chiedeva una certa cifra e si è dovuto trovare l’accordo».
RENDIMENTO – «La mia carriera non è ancora finita (ride, ndr). È normale non riuscire a giocare sempre allo stesso livello, in una carriera possono succedere tante cose. Ho avuto un infortunio piuttosto complicato, sono stati commessi degli errori. Sono stato fuori quasi tutta la stagione, poi ho avuto problemi con l’Udinese, non con Udine: lì stavo bene. Sapevo che non avrei più potuto giocare lì, e volevo andare via. Ero contento di poter andare a Lecce. Per l’infortunio non sono stato convocato in nazionale. Ora sono qui, non guardo al passato. Sono concentrato solo sulla mia crescita, voglio dare il massimo. Da un anno e mezzo sto benissimo, non ho avuto problemi fisici. Fisicamente in Serie A nessuno è ancora al 100%, perché non abbiamo fatto una preparazione normale. Per quello servono ancora un po’ di partite, ma mi sento molto bene. Con il lavoro possiamo alzare ancora di più il livello».
NAZIONALE – «La nazionale è sempre un obiettivo, giocare per il proprio paese è la cosa più bella. Sto facendo il massimo per tornare lì. Idoli? Mi impressionò la nazionale che disputò l’Europeo del 2004: se Rosicky non avesse avuto quella sfortuna avrebbe potuto avere una carriera come quella di Iniesta. Poi c’era Nedved. Vederli da tifoso è stato bellissimo, e speriamo che quel livello torni presto, perché sono convinto che la nostra nazionale possa fare le stesse cose».