di Andrea Sperti
In Giappone il calcio è uno degli sport più amati, con la Nazionale nipponica che ad ogni Mondiale prova a scalare gradini e gerarchie. In Serie A abbiamo visto transitare diversi giocatori giapponesi, molti dei quali hanno saputo integrarsi perfettamente nel calcio nostrano, dimostrando senso tattico e buona tecnica. Oggi vi indichiamo tutti i 12 calciatori giapponesi che hanno calcato i campi del massimo campionato italiano.
Kazu Miura
L’attaccante è stato il primo giapponese nella storia della Serie A. È arrivato nel 1994 al Genoa, giocando solo per una stagione nei rossoblu, ma segnando l’unico suo gol nel derby della Lanterna. Dopo 21 presenze nella massima serie, Miura ha lasciato Genova per tornare in patria.
Maya Yoshida
L’ultimo giapponese ad approdare in Serie A gioca a Marassi, proprio come ha fatto Miura, ma veste la maglia blucerchiata. Il difensore è arrivato nello scorso mercato di gennaio e la prossima stagione rappresenterà uno dei punti fermi della formazione di Ranieri.
Hidetoshi Nakata
Il centrocampista è approdato in Serie A nel ’98, grazie ad un’intuizione del presidente del Perugia Gaucci. In Italia ha vinto un campionato con la Roma ed una Coppa Italia con il Parma. A 29 anni Nakata ha deciso di lasciare il calcio ed intraprendere un lungo viaggio, zainetto in spalla, alla ricerca di posti da ammirare.
Atsushi Yanagisawa
L’attaccante non ha lasciato il segno né con la Sampdoria né con il Messina. Dopo i tanti gol segnati in patria, Beppe Marotta, nel 2003 ds dei blucerchiati, ha deciso di puntare su di lui, portandolo in Serie A. Quella scelta, però, si è rivelata sbagliata, con il centravanti nipponico che non si è mai ambientato al nostro calcio.
Takehiro Tomiyasu
Il difensore classe ’98 è arrivato la scorsa estate al Bologna ed ha conquistato subito tutti per qualità, pulizia negli interventi ed estrema duttilità. Mihajlovic, infatti, lo utilizza sia da terzino che da centrale e le sue ottime prestazioni non sono passate inosservate alle big europee, che hanno subito effettuato dei sondaggi per provare ad assicurarselo.
Yuto Nagatomo
Nagatomo è uno dei giapponesi più conosciuti in Italia, per via della sua esperienza con l’Inter. Con i nerazzurri, Yuto ha giocato con discreta continuità, conquistandosi la fiducia e l’affetto dei tifosi, impressionati da questo piccolo grande guerriero nipponico. A portarlo in Italia è stato il Cesena, che lo ha scelto dopo averlo visto giocare in patria nel Tokio FC.
Hiroshi Nanami
Il talentuoso centrocampista nel 1999 è giunto in Serie A nel Venezia, compagine che lottava per non retrocedere e che alla fine è arrivata proprio in fondo alla classifica. 24 presenze ed 1 gol non sono servite per riconfermarlo in laguna, nonostante le sue giocate sopraffine non sono state dimenticate dai tifosi veneti.
Shunsuke Nakamura
Il numero 10 della Reggina era famoso per la qualità delle sue punizioni e dei suoi lanci millimetrici. Le ottime prestazioni in Serie A gli sono valse un trasferimento al Celtic, formazione che gioca stabilmente in Champions League, ed una prestigiosa nomination per il Pallone D’Oro.
Mitsuo Ogasawara
Anche lui, come il connazionale Yanagisawa, ha giocato al Messina nel 2007. La retrocessione dei siciliani, però, gli è costata l’addio alla Serie A, sebbene le sue poche apparizioni siano state tutt’altro che negative.
Takayuki Morimoto
A Catania il giapponese è ricordato con affetto, grazie a 7 anni ricchi di soddisfazioni e buone prestazioni, intervallati da un’esperienza in chiaroscuro con la maglia del Novara. Al suo arrivo in Sicilia tutti parlavano un gran bene di lui, soprattutto perché era il calciatore più giovane ad aver esordito e realizzato un gol in JLeague.
Masashi Oguro
Nel primo Torino di Cairo, Oguro doveva rappresentare il colpo di mercato per infiammare i tifosi granata. In realtà, le sue 10 apparizioni sono state tutte al di sotto delle aspettative, con la sua avventura in Serie A che si è conclusa dopo soli due anni.
Keisuke Honda
Nel 2014 il centrocampista nipponico è arrivato in Serie A, con un ottimo curriculum ed una voglia matta di essere decisivo anche in Italia. Al Milan non ha lasciato il segno, anche se qualche giocata e punizione delle sue sono ancora ricordate con piacere dai tifosi rossoneri. Adesso svolge il doppio ruolo di giocatore-allenatore in due squadre diverse. Il giapponese, infatti, è un centrocampista del Botafogo ed il commissario tecnico della Cambogia.