Non è la squadra più odiata d’Italia, ma ha sicuramente i suoi nemici. Il Napoli è da diverse stagioni il principale antagonista della Juventus nella lotta al titolo, situazione che ha acutizzato le tensioni sportive tra i due club. C’è a chi, però, gli Azzurri proprio non vanno giù…
1) Claudio MARCHISIO – Il calciatore che più si è esposto in materia è il Principino. «Ci sarà qualche giocatore che, al solo trovarselo davanti, le suscita una sana vena d’antipatia?», gli chiese un giornalista di Style. La risposta fu la seguente: «Non qualche faccia in particolare, ma una squadra, soprattutto dopo le finali ruvide di Coppa Italia e Supercoppa: il Napoli. Quando me li trovo di fronte scatta qualcosa».
2) Corentin TOLISSO – Nessuna dichiarazione diretta, ma ci ha pensato il suo procuratore a chiarire la situazione: «Qualcuno ha creato timori in Tolisso sulla città di Napoli e lo stesso discorso vale per Gonalons. Qui si vede anche Gomorra e questo può aver influito», disse Frederic Guerra a Radio Kiss Kiss.
3) Giorgio CHIELLINI – Dirette le sue parole dopo la conquista dello Scudetto nel 2018: «Alla fine sono convinto che tutte le persone che hanno esultato toppo presto, parlando a vanvera, hanno sbagliato persone, perché se c’è una cosa che non devi toccare alla Juve è l’orgoglio e tutti i discorsi sulla VAR, sulle finali e sul bel gioco ci danno forza. E adesso noi siamo qui a festeggiare e altre persone sono a casa più tristi. Queste cose per noi sono linfa vitale, sentire queste cose ci ha dato grande energia. Solo chi ha vinto sa quanto sia difficile trovare l’energia ogni partita».
4) Jonathan DE GUZMAN – Ha giocato un anno nel Napoli, disputando 36 partite. Successivamente Carpi, Chievo e adesso il presente all’Eintracht Francoforte. Il periodo partenopeo però non l’ha mai digerito: «A marzo, improvvisamente, ho avvertito un gonfiore allo stomaco. Sentivo molto dolore, ho avvertito il medico del club De Nicola che ha cambiato la mia dieta. Meno carboidrati, ma il dolore persisteva. De Nicola mi ha vietato di andare da un altro medico. I miei problemi avevano ridotto la mia mobilità, era inevitabile che Sarri non mi inserisse in squadra. Al Napoli non credevano al fatto che io avessi ancora dei dolori, e il fatto mi ha fatto dubitare dei segnali del mio corpo», spiegò a De Volkskrant. Le tensioni non sono finite, perché arriva il litigio con Giuntoli: «Ero nello spogliatoio, mi ha chiamato pezzo di merda e mi ha invitato in un’altra sala. Mi ha detto: ‘Tu hai promesso di andar via’, ma non era così. Improvvisamente mi ha colpito in faccia con un pugno, poi è intervenuto Zuniga a separarci dopo che sono volate le sedie».
5) Stefano TACCONI – «Napoli contro Juventus in due gare ravvicinate? Successe un’altra volta, anche se non così vicino. Con la Coppa Uefa, quando ce l’avete rubata. Gol annullato a Laudrup, rigore inesistente… Gli arbitri mangiavano la pizza a Mergellina», dichiarazioni al vetriolo dell’ex portiere bianconero. Che prova a sminuire anche l’idolo di casa: «Io ho fatto diventare famoso Diego, lui lo sa. Se non gli facevo fare quel gol, chi lo cag…? (ride, ndr). Se l’avessi parato, avrei preso 9 in pagella».