Sui tifosi del Millwall sono piovute critiche feroci e la condanna da parte della Federcalcio inglese e dell’associazione Kick Out, dopo i fischi che hanno riservato ai giocatori in campo per essersi inginocchiati sabato prima della partita casalinga contro il Derby County.
La società del Millwall ha condannato fermamente tale gesto, ma gli stessi tifosi, attraverso una nota ufficiale, hanno spiegato il perché di questa scelta. Ecco le loro parole riportate da La Gazzetta dello Sport: «Crediamo con fervore che le motivazioni di coloro che stanno dietro i fischi non fossero razziste. Tuttavia, in un momento di maggiore consapevolezza e con il paese che guarda, la scelta di quegli individui avrebbe sempre danneggiato il loro club e sarebbe stata percepita dai media come razzista. Chiunque creda che sia stato un atto razzista dovrebbe leggere le opinioni di coloro che hanno fischiato e vedere che lo stavano facendo in reazione ai memoriali di guerra e alle statue di Winston Churchill deturpate dall’organizzazione BLM e alle opinioni politiche estreme che hanno coloro cui è associato il “mettersi il ginocchio”».
In aggiunta hanno anche rafforzato la loro posizione con un’ulteriore spiegazione: «I giocatori in Inghilterra si sono inginocchiati prima delle partite da giugno a sostegno del movimento BLM, che si è diffuso in tutto il mondo in seguito alle proteste per la morte di George Floyd durante la custodia della polizia a Minneapolis a maggio. La Premier League e la Football League da allora hanno collegato il gesto di inginocchiarsi alle proprie campagne contro il razzismo, tra cui “No Room for Racism”. Questi stessi tifosi non hanno mai fischiato le campagne Kick It Out sul nostro campo o l’enorme lavoro del Millwall Community Trust e le sue numerose campagne contro il razzismo».