Il difensore della Roma, Roger Ibañez, ha rilasciato una lunga intervista a Il Messaggero in cui si è soffermato su diverse tematiche.
PREGI E DIFETTI – «Mi piace avere la palla tra i piedi, impostare è un altro mio tratto, poi la forza fisica. Posso dire tutto, ma poi devo lavorare sugli errori. Di solito me li riguardo dopo ogni partita e lavoro su quelli. È chiaro, mi manca l’esperienza e devo lavorare sui posizionamenti».
ALDAIR – «Se mi pesa il paragone? Lo accetto, ma ho il mio stile».
DIFESA – «Da quattro a tre cambia molto. Ora ci sentiamo più sicuri. In Brasile di solito si gioca a quattro, io al Fluminense venivo impiegato nei tre, quindi ero abituato: lì facevo il centrale a sinistra. Posso giocare in tutti e tre i ruoli, dipende da quello che serve: se l’allenatore vuole che attacchi mi schieri esterno, se vuole più coperture mi metto al centro»
PRESSIONE – «L’ambiente romanista sembra quello brasiliano: a Rio c’era molta pressione e tifosi molto simili. A me questo piace, ho rispetto per ogni posizione della gente. La pressione è normale, tutte le squadre ce l’hanno»
ATALANTA – «Sono stato io a voler andare via. Lì ho giocato nemmeno trenta minuti. Gasperini poi si è pentito. Le sue parole mi hanno fatto piacere, però, forse doveva credere un pochino in me: un calciatore, per poter dimostrare ha bisogno di giocare. Se non vai in campo non ti vede nessuno. Gli allenamenti contano ma è la partita a fare la differenza. Alla fine, bene così».
LA STAGIONE DELLA ROMA – «Se me l’aspettavo? Certo che sì, la Roma è una grande squadra italiana e deve stare sempre tra le prime. Non è un caso se siamo lassù. Quando sono arrivato mi sono subito accorto della qualità dei giocatori presenti. La Roma ha tanti nomi importanti e per questo motivo possiamo andare sempre più su. Per me la Roma è la più grande squadra in Italia».