Qualche anno fa, Jetro Willems era uno dei talenti più fulgidi del panorama europeo. Cresciuto nello Sparta Rotterdam, a 19 anni arriva al PSV con già esperienze nei professionisti. Si afferma come uno dei laterali più interessanti e conquista la Nazionale, oltre alle attenzioni delle big. Nel 2017 è l’Eintracht Francoforte ad acquistarlo dagli olandesi, mentre nel 2019 passa in prestito secco al Newcastle per una stagione, prima di tornare tra le fila dei tedeschi.
Jetro Willems non è solo calcio. Il passato del classe ’94, come raccontato da lui stesso nel podcast Andy Niet te Vermeijde curato dall’ex calciatore Andy Van der Meyde, è fatto anche di droga: «A un certo punto abbiamo finito i soldi, anche quando avevamo un lavoro non bastavano comunque. Quindi i miei genitori hanno deciso che avremmo contrabbandato la droga. Quindi mi sono sacrificato io. I miei genitori mi hanno spiegato bene come fare, perché ero un ragazzino abbastanza pazzo. Ma se dovevo farlo per la mia a famiglia, lo avrei fatto e basta. Mi hanno incollato la droga attorno alle gambe. Io mi sentivo strano, ma nessuno sembrava davvero fare caso ai bambini. Alla fine tutto ha funzionato e per noi è stato come rivedere la luce. I miei genitori hanno trovato un lavoro e tutto è andato bene. Tutto quello che desideravo era di non dovermi trovare di nuovo in quella situazione. Ho detto ai miei genitori che tutto quello che avevano previsto di dare a me lo potevano dare a mia sorella. Tutto quello che volevo per me era un pallone. E alla fine è proprio quel pallone che mi ha cambiato la vita».