Il curioso compito che la Juventus ha imposto ai ragazzi del vivaio in quarantena

by Redazione Cronache

Corrado Grabbi, allenatore della formazione Under15 della Juventus, ha rilasciato un’intervista al canale ufficiale bianconero.

LIBRI – «Il periodo di stop è stato pesante per i ragazzi: si allenavano a casa e ciò, ovviamente è diverso rispetto ad allenarsi a Vinovo con i compagni. Ho cercato, insieme allo staff, di far sentire loro la mia vicinanza, così come quella di tutta la società. Abbiamo dato loro dei libri su argomenti sportivi da leggere, assegnandogli poi una mini-relazione. Facciamo anche una riunione a settimana su vari temi, adattandoci con alcune idee per coinvolgere i ragazzi. Li capisco in questo periodo, sono un po’ stanchi di non potersi allenare e non potersi sfogare. Il calcio è passione: è difficile per me rinunciarci a quarantaquattro anni, figuriamoci per loro».

QUARANTENA – «Non è stato semplice. Anche per me che ho fatto il calciatore, stare fermo è faticoso. Mi manca tantissimo Vinovo, le persone che ci vivono, i ragazzi e la palla, che rimane sempre il giocattolo più bello che ho. Ho cercato di ottimizzare il tempo per formarmi, grazie alla società che ci ha messo a disposizione un corso da seguire. Ho fatto ore e ore di formazione, studiato e letto tantissimo. Sono diventato abile al computer, imparando cose nuove. Non vedo l’ora di tornare a giocare».

CONSIGLI – «Sono quelli di allenarsi per quanto possibile, di giocare con la palla a casa e di immaginare delle situazione di gioco dentro casa e immedesimarsi in grandi campioni. Io da piccolo mi immedesimavo in Platini, che era il mio idolo: mettevo in porta le mie sorelle, il cane, e lo imitavo. Consiglio ai ragazzi anche di studiare: quello resta importantissimo».