di Andrea Sperti
Guardando il presente e la categoria nella quale milita adesso il Catania, fa quasi male ritornare indietro di 14 anni, esattamente al 15 ottobre 2006.
I punti fermi della formazione di Marino
Quel giorno, infatti, gli etnei hanno sfidato l’Inter a San Siro, in una sfida valevole per la sesta giornata di Serie A. La truppa di Pasquale Marino era guidata da Beppe Mascara, giocatore di grandissima qualità arrivato forse troppo tardi al grande calcio, ma poteva contare anche sul piede incandescente di Juan Vargas, sul fiuto del gol di un sempre presente Gionatha Spinesi e sulle geometrie e l’esperienza di Davide Baiocco.
Invenzione incredibile di Mascara
Al minuto 16 del primo tempo, Mascara ha realizzato uno dei sogni che, se non fosse stato per l’esperienza con il Catania, sarebbero probabilmente rimasti intrappolati nel cassetto. Il folletto siciliano ha preso palla sull’out di sinistra, lasciando partire una conclusione beffarda che, complice un sole accecante, ha battuto un mal posizionato Julio Cesar, regalando il vantaggio agli ospiti e mandando in visibilio il settore ospiti.
Sconfitti ma felici
Alla fine, nonostante la prodezza di Mascara, l’Inter ha ribaltato il risultato, grazie alla doppietta di Dejan Stankovic. Quel giorno, però, i tifosi etnei hanno ben capito le potenzialità di quella formazione, portando con orgoglio in giro per l’Italia il nome della città siciliana. Adesso che il presente non è roseo come il passato, sarà necessario accontentarsi di dolci ricordi per andare avanti. Da quel giorno sono passati solo 14 anni, ma per i catanesi quella sembra un’altra vita.
I tanti problemi che ha dovuto attraversare la società rossazzurra, però, hanno rafforzato l’amore dei tifosi verso quei colori. Perché in fondo non è importante che la reti si gonfi in A o in C. L’unica cosa che conta è che il Catania continui a scendere in campo e segnare.