di Andrea Sperti
Roberto Mancini è il commissario tecnico della Nazionale Italiana, con la quale proverà a vincere il prossimo Europeo. L’allenatore ex Inter, in ogni caso, ha un glorioso passato da calciatore in Italia, con le maglie di Bologna, Sampdoria e Lazio.
Esperienze e vittorie in Serie A
I felsinei hanno permesso al nativo di Jesi di esordire nel massimo campionato italiano. Con i blucerchiati, invece, Mancini ha scritto pagine indelebili della storia del club, componendo con Vialli una coppia d’ora capace di portare lo Scudetto a Genova e di arrivare in finale di Champions League, perdendo solo contro i mostri sacri del Barcellona. Anche alla Lazio, a dire il vero, Mancini ha saputo entrare nel cuore dei tifosi. Il suo passo felpato, misto ad un dribbling tanto ubriacante quanto elegante, ha permesso ai biancocelesti di conquistare diversi trofei, tra cui un titolo di Campione d’Italia, che da quelle parti non hanno più visto.
Dopo tanta Serie A e diverse soddisfazioni, quasi tutte ottenute con il numero 10 sulle spalle, Mancini ha deciso di lasciare il calcio, diventando il vice allenatore della Lazio. I primi mesi dopo il ritiro, però, sono stati talmente difficili da convincerlo a ritornare in campo, questa volta lontano dalla massima serie italiana. Mancini, infatti, ha accettato l’offerta del Leicester City. Il club inglese non aveva la disponibilità economica per vincere il campionato, ma era una squadra di livello che puntava ad una permanenza senza affanni in Premier League.
La Premier ed un’avventura finita in fretta
Il 18 gennaio Mancini ha firmato un contratto di sei mesi con la formazione inglese, iniziando una nuova avventura che avrebbe potuto permettergli di entrare anche nella storia della Premier. In realtà, il suo bottino è stato parecchio deludente. L’attuale ct dell’Italia è sceso in campo solo 5 volte tra campionato ed FA Cup, contro l’Arsenal di Henry, il Chelsea della colonia italiana, il Southampton di Le Tissier, l’Everton di Ferguson e l’Aston Villa in coppa. L’età e la difficoltà ad ambientarsi ad un gioco diverso hanno condizionato il suo rendimento, che non è stato quasi mai positivo.
Dopo appena un mese Mancini ha salutato la Premier, sebbene quell’esperienza non sia stata totalmente negativa. Qualche anno dopo, infatti, Mancini è tornato a quelle latitudini, questa volta da allenatore, ed ha vinto sulla panchina del Manchester City, riprendendosi una rivincita e dimostrando di essere all’altezza di uno dei campionati più belli del mondo.