Angelo Gabriel Borges Damacena o più semplicemente Angelo, è questo il nome del nuovo fenomeno brasiliano che, pochi giorni fa, ha battuto il record che apparteneva a Pelé. Il giovane, infatti, ha esordito a 15 anni, 10 mesi e 4 giorni nel campionato brasiliano, battendo anche il primato che apparteneva ad O’Rey.
Il ragazzo pare essere un predestinato e si è raccontato a TuttoMercatoWeb, parlando dei sogni e delle sue ambizioni future.
BATTUTO IL RECORD DI PELÉ – «È stato un traguardo davvero ineguagliabile, posso solo ringraziare Dio e il Santos per questo. Finora ho giocato 30 minuti col Fluminense, poi altri 5 contro il Bahia. Sono diventato il più giovane a esordire nel Brasileirão a tre punti e anche il secondo per età a debuttare col Santos, dopo il campione del mondo Coutinho e superando Pelé. Questo è l’inizio di un vero e proprio sogno per me».
MODELLI DI RIFERIMENTO – «Sono veloce, amo puntare l’avversario, saltarlo col dribbling e andare in porta. Mi identifico molto nello stile di gioco di Neymar, Robinho, Ronaldinho.Penso ai grandi funamboli brasiliani, dei veri craque del calcio mondiale. Mi ispiro a loro e in campo cerco di emularli».
PROSSIMO OBIETTIVO – «La mia famiglia mi ha insegnato a fare un passo alla volta. Oggi voglio consacrarmi con la maglia del Santos, vincere titoli e aiutare il mio club. Il mio sogno è proprio questo: essere felice in campo, facendo ciò che più mi piace. Il resto verrà da solo…».
INTERESSE MONDIALE – «Io penso solo a giocare ed essere felice, sono sincero. Grazie a Dio sono circondato da persone capaci che vogliono il meglio per me. Come Marisa Alija, la mia agente, nella quale confido molto».
ARRIVARE IN EUROPA – «Oggi mi vedo solamente al Santos, ve l’ho detto. Un domani chissà… È chiaro che mi piacerebbe molto giocare negli stadi più prestigiosi d’Europa. Mi immagino al Santiago Bernabéu, a San Siro, al Camp Nou, al Parc des Princes… Sogno di giocare la Champions, LaLiga, la Serie A, la Premier, la Ligue 1: come potrei negarlo? Per arrivarci, però, so che dovrò fare ancora tanta strada».