Inter, conferenza Conte: «La vittoria con la Juventus ha aumentato la nostra consapevolezza. Vidal? Sta lavorando tanto»

by Redazione Cronache
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Antonio Conte, tecnico dell’Inter, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro il Parma.

SFIDA CONTRO IL PARMA – «Mi aspetto un match difficile, ci hanno sempre creato dei problemi con una sola vittoria nostra da quando sono qui e due pareggi. In questo momento ha una classifica pesante, ma ha esperienza e qualità, un ottimo tecnico e servirà grande attenzione. Serve il giusto approccio contro una squadra che sa proporsi e far male in ripartenza».

COSE DA MIGLIORARE – «Nell’efficacia in fase realizzativa perché con tutta la squadra creiamo tante occasioni da gol. Dobbiamo essere più cinici».

PRESSIONI – «Si, le pressioni saranno però sempre maggiori fino alla fine. Posso rispondere a metà, di sicuro rispetto all’anno scorso la situazione è diversa, ora in testa siamo noi. Dovremo essere bravi a gestire le pressioni, con maturità che serve per vincere».

VIDAL – «Arturo si sta allenando, sta cercando di dare continuità perché da quando è arrivato ha avuto problemi al polpaccio e al ginocchio. Lui è generoso e non si è mai fermato, si è sempre messo a disposizione e va ringraziato. Giusto però che lui punti al top, sta lavorando, può giocare un minuto, mezz’ora o non giocare affatto».

SALTO DI QUALITÀ – «Quest’anno abbiamo battuto la squadra che ha vinto per nove anni di seguito e che vorrebbe vincere ancora. Credo sia importante anche perché l’anno scorso ci avevano battuto sia all’andata sia al ritorno, consolidando il loro strapotere. La nostra vittoria ha portato autostima e consapevolezza, dopo un anno e mezzo per forza dei crescere, nelle individualità e sul piano del collettivo, nella mentalità e nella determinazione. Mancano 14 partite, dovremo dimostrare di essere cresciuti totalmente e c’è solo un modo per farlo: vincere lo scudetto».

RITMO – «In Serie A è difficile non lasciare punti, ogni match nasconde insidie. Dovremo mantenere un buon ritmo, ogni gara da qui alla fine deve essere una finale per noi. Più si accorcia il margine dal traguardo più entrano in gioco fattori psicologici e di personalità. Ora serve un passo avanti totalitario».