Antonio Conte, allenatore dell’Inter, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del derby della Madonnina contro il Milan. Queste le sue parole:
DERBY – «Cerchiamo di fare bene in tutte le partite, ogni singola vittoria vale sempre tre punti. Il derby porta difficoltà maggiori, affrontiamo un Milan forte che sta viaggiando bene sulla scia del finale della scorsa stagione. Un’altra squadra forte come la Lazio, ma vogliamo proseguire nel nostro percorso. Avessi avuto la possibilità di scegliere, avrei preferito avere un giorno in più. Sappiamo che ci sono dei calendari anche internazionali da rispettare e ci adegueremo. Lo prepareremo oggi, non abbiamo altre vie: tra video-analisi e lavagna tattica cercheremo di fare del nostro meglio, senza forzare troppo con i calciatori appena rientrati».
SANCHEZ – «Ha un affaticamento muscolare, faremo oggi delle valutazioni durante la sessione di allenamento facendo grande attenzione, considerando che giocheremo sette partite in tre settimane. Se sarà a disposizione è perché avrà dato delle garanzie, prendendosi delle responsabilità. Diversamente preferisco aspettare la prossima partita, ma non escludo nulla».
COVID – «Dovremo essere tutti collaborativi e propositivi, accettando la situazione in essere. Lo sta accettando lo sport in generale, il Paese tutto. Serve pazienza e disponibilità, abbiamo passato un periodo molto duro, mi è dispiaciuto che ce ne siamo dimenticati troppo in fretta. Sembra stia tornando una nuova fase complicata, perciò serve unità per affrontare questa situazione al meglio e andare avanti: fermarsi sarebbe disastroso. Inutile lamentarsi degli assenti o di chi è più penalizzato».
MENTALITÀ OFFENSIVA – «L’anno scorso abbiamo fatto 113 gol in tutte le competizioni, mi auguro si possa ripetere questi numeri anche quest’anno. Vorrei un calcio propositivo e intenso, fatto di pressione, come viene fatto in Europa e ormai anche in Italia dalla maggior parte delle squadre. Ognuno deve lavorare anche in base al materiale che ha a disposizione e agli obiettivi stagionali. Quando giochi contro squadre dalle rose superiori, serve adottare una strategia differente. In ogni caso, penso che in Italia stia crescendo la voglia di costruire, affrontare l’avversario a viso aperto».
HAKIMI E THEO – «Due elementi molto interessanti, che daranno un apporto micidiale in termini di velocità e qualità alla partita».
DIFESA A TRE – «Chiediamo al laterale basso di costruire e diventare anche un elemento in più in fase offensiva, alternandosi magari con l’esterno alto di riferimento. Anche al Chelsea mi è capitato con Azpilicueta, ma anche con Danilo e ora con Kolarov. La difesa a tre si pensa sia più difensiva, io invece la considero un’ulteriore arma offensiva. Per me non è un passo indietro, ma un’evoluzione tattica mondiale. Dipende sempre dall’interpretazione».
ERIKSEN – «Se all’Inter giochi poco o meno, questo non lo so. Per me sta giocando il giusto nel rispetto della squadra. Posso sbagliare, ma sono contento di ciò che Christian sta dando al gruppo e penso che anche lui lo sia. Ci sarà spazio per lui come per tutti gli altri. Sarà una stagione lunga ed estenuante».