Antonio Conte, allenatore dell’Inter, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della prima di campionato per i suoi ragazzi.
OBIETTIVO – «Abbiamo lavorato molto bene e sono soddisfatto. Non abbiamo avuto molto tempo, ma abbiamo fatto bene sotto gli aspetti dell’abitudine e della voglia. Siamo pronti per iniziare questo nuovo campionato, difficile per tanti aspetti per come abbiamo finito e come stiamo iniziando. La nostra ambizione deve essere quella di confermare nostra credibilità anche internazionale, dopo la finale di Europa League. Cercheremo di fare del nostro meglio».
GAP CON LA JUVENTUS – «Se parliamo di esperienza, Vidal e Kolarov ne portano sicuramente. Hakimi ha 21 anni, sta facendo una carriera importante. D’accordo con il club abbiamo valutato e adottato una strategia che tiene conto dei costi-ricavi in questa particolare situazione comunque globale. Siamo attenti alle opportunità, lavoriamo in totale serenità e sintonia, sapendo che vogliamo consolidare la nostra credibilità conquistata l’anno scorso che ci ha visti arrivare secondi in Serie A e in finale di Europa League. La strada intrapresa è quella giusta, il percorso continua facendo fronte anche a situazioni particolari come la recente pandemia».
INCOMPRENSIONI – «Non ci sono state incomprensioni, ma confronti. Ci sta che ognuno esponga vedute differenti, punti di vista che possono anche non convergere. Importante è la lealtà e l’onestà che con il club ci sono sempre state. Io continuerò a fare quello che so fare meglio con i calciatori. Sarà una stagione molto più difficile».
RAPPORTO CON IL CLUB – «Nei percorsi di crescita è inevitabile si debbano fare delle valutazioni volte a migliorare le situazioni in essere. C’è da parte di tutti la volontà di migliorare in tutte le aree di competenza e di questo sono molto contento. In questo modo si trova sempre una soluzione, rimaniamo tutti quanti insieme per il bene dell’inter».
ERIKSEN – «Lo sono tutti coloro i quali sono qui. Da Christian a Pirola, tutti possono portare un valore aggiunto e sono molto contento di avere questo tipo di calciatori che sono anche ottimi ragazzi. Giocheremo 60-65 partite e tutti devono dare il loro contributo».
VIDAL – «Sta bene e si è presentato in buone condizioni fisiche. Lo conosco, ma al tempo stesso ora facciamo cose nuove rispetto al passato quando era un mio calciatore. Arturo ha grande mentalità, può fare tutto: il centrale, l’interno, il trequartista, il play. Siamo contenti di averlo».
PERCENTUALE DI VITTORIA – «Difficile fare pronostici, l’anno scorso mi avete chiesto il motivo per il quale ho sposato il progetto Inter e la risposta verteva sulla percezione di poter vincere, seppur minima. Avevo ragione perché siamo arrivati molto vicini a vincere qualcosa. Comunque siamo stati protagonisti in Italia e in Europa League. Io sono molto duro con me stesso e capita che mi dimentichi di godermi un percorso, ottimo per quanto mi riguarda. Chiaro che quando senti la possibilità di vincere, cerchi di fare di tutto per arrivarci. Devo forse imparare a godermi di più il cammino. Vince solo una il campionato, l’anno scorso non siamo stati noi, ma comunque abbiamo fatto qualcosa di straordinario».
COSA MANCA? – «Penso che nessuna squadra abbia l’obbligo di vittoria perché nessun allenatore può assicurare il cento per cento di riuscire a vincere. Squadre come l’Inter hanno l’obbligo di essere protagoniste e competitive fino alla fine. Tante volte è anche la dea bendata che porta a vincere o non vincere qualcosa, penso alla finale di Europa League. Un pizzico di fortuna c’è».
HAKIMI – «Sicuramente affrontiamo una squadra secondo me forte e che ha operato molto bene sul mercato. Hanno confermato un allenatore molto preparato, perciò sarà una gara che richiede grande attenzione. Achraf ha potenzialità importanti, inevitabile ci voglia un po’ di tempo per entrare in determinati meccanismi. Non dimentichiamo che noi siamo molto attenti anche alle dinamiche difensive, giocheremo tre gare ravvicinate, alcune le giocherà dall’inizio e altre no».
PIRLO – «Nutro grande affetto per Andrea, per l’uomo e per il professionista. Per il resto saremo avversari. Come detto, vedere che alcuni miei vecchi calciatori diventano allenatori, porta a pensare che il tempo per me sta passando. Sono contento per lui e per l’opportunità che gli è stata data».
PERISIC – «Sono contento per le vittorie e i successi di Ivan al Bayern. Adesso è con noi nuovamente con grande voglia di aiutarci e giocare per la squadra. Sono contento che lui abbia questa voglia e questo entusiasmo, aspetti che semplificano il lavoro dell’allenatore».